Ricercato in quanto doveva scontare sette anni di pena per truffa aggravata, sostituzione di persona e bancarotta fraudolenta commessi in qualità di commercialista infedele o di amministratore di una decina di diverse società commerciali, è stato individuato e fermato martedì 30 gennaio a Monza dai carabinieri della sezione Catturandi di Milano. Fine della latitanza per P.M., 47 anni, bergamasco.
Un “fantasma” per gli investigatori che lo cercavano da tempo: per non farsi individuare utilizzava utenze telefoniche sempre diverse e pagava esclusivamente in contanti. Inoltre modificava spesso domicilio e di recente dormiva in un rifugio di fortuna in una località boschiva del Comasco.
A “tradirlo” è stato un amico, a sua volta monitorato dai militari, che durante una telefonata ha parlato di una riunione alla quale avrebbe partecipato qualcuno in grado di risolvere una “grana” in quanto particolarmente abile con operazioni finanziare e bancarie. I carabinieri hanno sospettato che potesse trattarsi proprio di P.M., quindi hanno individuato il luogo della riunione, un ufficio in un anonimo condominio nel centro di Monza, e hanno atteso.
All’improvviso è apparso il 47enne che, per non farsi riconoscere si era travestito come un manovale. Terminata la riunione, l’hanno seguito fino alla stazione ferroviaria e l’hanno bloccato prima che salisse su un treno. Inizialmente ha negato parlando di un errore di persona, poi ha ammesso di essere quello: «Bravo con le banche».