C’era #OccupyPd ad accogliere i delegati del Partito democratico all’ingresso dell’assemblea del partito sabato mattina. E anche il monzese Pippo Civati, che ha ascoltato le ragioni di un movimento a lui molto vicino. Lo stesso deputato in uno degli ultimi post del suo blog ha pubblicato 101 punti «per raccontare quello che è successo, quello che sta succedendo e quello che succederà, se cambieremo il corso delle cose».
L’elenco comincia dalla necessità di un “congresso aperto, oggi più che mai” (punto 1), dalla scelta di un nuovo gruppo dirigente per il partito del futuro e dal contrasto delle logiche delle correnti (punti 4 e 5) fino alla domanda 101: «Chi sono i 101? E perché, caso unico nella storia dell’umanità, non si dichiarano? Hanno pure vinto, perché schermirsi?».
A Roma i militanti provenienti da tutta Italia hanno avvicinato al grido di “Siamo più di 101” tutti delegati arrivati a Roma per indicare Guglielmo Epifani come prossimo segretario del partito, dopo Pierluigi Bersani. E il riferimento per tuti è ai 101 voti che avevano fatto saltare l’elezione di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica. E che hanno portato alle dimissioni di Bersani.
«Non vorrei che dopo un governissimo volessimo un partitissimo – ha detto Civati nel suo intervento all’assemblea (guarda l’intervento) – Voglio un congresso molto presto, aperto a tutti gli iscritti ed elettori: non voglio che qualcuno pensi di cambiare le regole adesso. Passiamo da #OccupyPd a #InvityPd: lo dico a Epifani, facciamo una grande campagna di adesione al Pd. Dobbiamo investire in questo partito, senza avere paura di tutto».