Mezzi non acquistati, prezzi dei sacchetti “gonfiati” e ore di personale non impiegato: sono questi i costi contestati all’azienda Sangalli e finiti sotto la lente di ingrandimento degli uffici comunali – dopo essere finiti sotto quella della Procura – all’interno dell’appalto per il servizio di raccolta, trasporto rifiuti e pulizia strade. A quanto si legge dal documento preparato dagli uffici comunali si rilevano più di 30 mila ore di lavoro non svolto ogni anno per cinque anni, quindici mezzi non acquistati e prezzi delle forniture sovrastimate.
Negli ultimi giorni i funzionari dell’ufficio Ambiente del Comune hanno analizzato, insieme ai nuovi amministratori della Sangalli, i costi del servizio contestando 7,8 milioni di costi non sostenuti dall’azienda all’interno dell’appalto. Mettendo tutto nero su bianco. Il documento preparato dagli uffici comunali prende in considerazione i costi accertati sul servizio partito nel 2009, relativi alle spese per i mezzi, per il personale e le forniture, a fronte degli impegni presi dall’azienda in fase di aggiudicazione dell’appalto del valore di 17 milioni di euro. Emerge che l’azienda aveva promesso di acquistare – con i soldi dell’appalto – 123 mezzi e invece ne ha comprati solo 108, non effettuando gli investimenti previsti per una somma pari a 2,1 milioni di euro. Sempre relativamente ai mezzi utilizzati dalla ditta, il Comune ha contestato 423 mila euro di importo annuo corrisposto alla Sangalli per l’utilizzo di mezzi con costo orario inferiore rispetto a quello previsto dei mezzi indicati in fase di aggiudicazione di appalto. Ma non solo: l’azienda avrebbe avuto anche minori costi per quanto riguarda il personale impiegato per il servizio.
Dai documenti prodotti dal Comune risulta che l’ente ha pagato 832mila euro annui in costi orari per personale non utilizzato dall’azienda nei servizi indicati nell’appalto, pari a -9,7% di ore di servizio (dalle 303 mila previste sono state effettivamente svolte 273 mila) utilizzando 152 operai a fronte dei 164 previsti nell’offerta. Poi si apre la partita delle forniture: il Comune di Monza ritiene, confrontandosi anche con un’altra stazione appaltante, che i prezzi applicati dalla ditta Sangalli per le forniture di materiali siano stati sopravalutati per un importo complessivo di 228 mila euro. Si citano i costi dei sacchetti dell’umido, del secco e delle pattumiere “areate” che vengono fornite alle famiglie monzesi. Tra i costi contestati, infine, ci sono anche quelli per l’extra chilometraggio svolto dai mezzi della Sangalli per recarsi all’impianto di smaltimento di Montello. Secondo i dirigenti del Comune l’azienda avrebbe percorso 4,5 chilometri in più per singola tratta andando ad aumentare i costi. L’azienda ha dichiarato che replicherà nei prossimi giorni su questo delicato argomento.