Una tessera prepagata per il servizio mensa, per facilitare i genitori nel pagamento delle somme dovute all’ente pubblico locale e per tenere sotto controllo i furbetti e gli sbadati. È quanto ha in mente il sindaco Francesco Paoletti, alla prese, come ogni altro primo cittadino, ogni anno, con il difficile recupero dei mancati introiti nelle casse comunali. In questi giorni, in particolare, il Comune, con determina del responsabile del settore Economato, ha messo a ruolo i genitori morosi per i servizi dell’anno scolastico 2013-2014. Gli avvisi bonari non sono bastati, le lettere di sollecito nemmeno. Ci sono mamme e papà che ancora oggi non hanno provveduto ad effettuare il saldo delle rette relative all’anno scolastico 2013/2014, ovvero di tutti i servizi a gestione comunale come nido e retta di frequenza della scuola dell’infanzia, mensa e trasporto, pre e post scuola.
Cifra varie che, sommate le une alle altre, raggiungono un importo complessivo (fisiologico) di poco meno di 35mila euro. Così, al Comune, non è rimasto altro da fare che alzare la voce, iscrivere a ruolo i genitori insolventi, e trasmettere le carte a Equitalia per la riscossione attraverso l’emissione di cartelle esattoriali. «La messa a ruolo dopo due anni dalla fine dell’anno scolastico – commenta Paoletti – può sembrare un tempo lungo ma è motivato dalla volontà di lasciare tutto il tempo possibile ai cittadini per regolarizzarsi». E mentre è quindi in arrivo un’ondata di cartelle esattoriali per i morosi delle mense e dello scuolabus, si studiano strumenti per arginare il fenomeno.
La fetta più grossa dell’ammanco arriva – è una costante da anni – dal servizio mensa. Ed è qui che il sindaco vorrebbe intervenite. L’idea è quella di ridurre il problema morosità all’origine e la tessera prepagata, ricaricabile negli esercizi commerciali così come on line, potrebbe essere la soluzione. «Ovviamente a nessun bambino, a fronte di una tessera scarica – assicura il sindaco pensando ai drastici provvedimenti di colleghi che tanto hanno fatto discutere in tutta Italia – verrà negato il pasto, ma questo sistema permetterà alle famiglie di sapere subito di essere in una situazione debitoria: con un codice identificativo per ogni alunno sarà possibile conoscere nel dettaglio lo stato dei pagamenti». La mensa sarà comunque assicurata a tutti i bambini. Non ci sarà insomma nessun caso Adro, il Comune bresciano dove nel 2010 il sindaco leghista negò il pranzo a chi non pagava.