La Breast Unit della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori è stata protagonista a Vienna in occasione dell’ European Congress of Radiology, uno dei maggiori appuntamenti del settore al mondo. Il dottor Riccardo Giovanazzi, Direttore della Breast Unit e della Struttura di Chirurgia Senologica e la dottoressa Anna Abate, responsabile della struttura di Diagnostica Senologica, sono stati invitati in alcuni workshop a parlare della loro esperienza nell’ambito delle biopsie della mammella per lesioni non palpabili al loro esordio (quindi, non percepibili alla visita del medico, come le microcalcificazioni) e nella gestione del percorso delle lesioni molto piccole.
Breast Unit del San Gerardo protagonista: “Innovazioni in ambito interventistico grande passo avanti”
“Le innovazioni in ambito interventistico – sottolinea la dottoressa Abate – rappresentano oggi un grande passo avanti per risolvere anche casi più complessi che richiederebbero spesso un intervento chirurgico solo per giungere alla diagnosi”. Il “Centro Biopsie della Mammella”, area organizzativa, dove si svolge l’attività interventistica della Breast Unit del san Gerardo, è in grado di fornire soluzioni che permettono al chirurgo di intervenire in minima parte, asportando solo lo stretto necessario per preservare la maggior parte del tessuto sano e non compromettere gravemente l’estetica del seno. “Il nostro percorso di diagnosi e di asportazione dei piccoli tumori della mammella è molto avanzato– riprende la responsabile della struttura di Diagnostica Senologica- grazie alla presenza di dispositivi specifici per la diagnosi e la guida dell’intervento chirurgico. Al Congresso abbiamo illustrato come asportare completamente delle lesioni con un apposito macchinario e allo stesso momento creare un percorso per asportare chirurgicamente quelle piccole lesioni che vanno oltre la capacità di rimozione del macchinario o che per tipologia, ad esempio i tumori maligni, devono venire asportati con un intervento chirurgico”.
Breast Unit del San Gerardo protagonista: integrazione con l’Università Milano Bicocca
Per guidare questo percorso nel quale sono impegnati numerose persone, tra medici e pazienti, è stato creato un punteggio che permette ai sanitari di decidere con assoluta precisione quale strada intraprendere, pur trasferendo ogni singolo caso da uno specialista ad un altro e coinvolgendo i diversi specialisti attraverso una valutazione multidisciplinare. La Breast Unit monzese, forte dell’ integrazione tra Ospedale e Università degli Studi di Milano Bicocca, offre da anni un percorso di cura di alto livello con personale dedicato e specializzato allineato con i più alti standard italiani ed europei.
“Oggi – afferma la dottoressa Abate – sappiamo selezionare quelle pazienti che hanno un solo linfonodo ammalato e non asportiamo più gli altri, con conseguente minor danno. Siamo coinvolti in uno studio che effettua dei prelievi del tumore in corso di chemioterapia per verificare come procedono le cure anche dal punto di vista molecolare. Oltre ad un altro studio che dirà sulla base di un test molecolare genetico se effettuare o no la radioterapia in alcuni sottogruppi di tumori mammari. Questo bagaglio pone il centro di senologia nelle condizioni di offrire le ultime innovazioni nel campo della cura del tumore al seno e una compagine di specialisti con un’altissima preparazione”.
Breast Unit del San Gerardo protagonista: lo scorso anno accolti 600 pazienti
Lo scorso anno la Breast Unit monzese ha accolto oltre 600 pazienti che si sono sottoposte ad interventi chirurgici mammari e alle successive cure oncologiche. Migliaia di donne si sono rivolte al percorso di diagnosi che in molti casi ha escluso la presenza di un tumore al seno. “il progetto che portiamo avanti-conclude il dottor Giovanazzi–rappresenta il nostro modo di operare, sintetizzato nel motto, eccellenza fa rima con esperienza. Importantissimo aver creato un Centro Biopsie della Mammella, in grado di erogare tutti i tipi di biopsia mammaria necessari, anche per i casi più complessi e difficili, all’interno di un contenitore operativo come la Diagnostica Senologica. Un luogo che, già dalla denominazione ,fa comprendere come si può arrivare alla diagnosi intercettando tumori di millimetri e non più di centimetri. Un percorso di questo genere non è alla portata di tutte le realtà”.