Assalto al capotreno a colpi di machete: la gang ha casa anche a Monza

Due anni fa a Monza vennero arrestati alcuni presunti affiliati alla Ms13, la gang dei latinos della quale fanno parte anche i tre sudamericani fermati con l’accusa di tentato omicidio dopo aver aggredito con un machete un capotreno a Milano.
Un tatuaggio su un labbro: il segno di riconoscimento di uno degli affiliati alla gang Ms 13
Un tatuaggio su un labbro: il segno di riconoscimento di uno degli affiliati alla gang Ms 13

Tatuaggi ovunque, persino all’interno del labbro, un segno distintivo e soprattutto un “marchio di fabbrica” di appartenente alla gang. La loro terra di conquista è Milano, ma a dormire vanno spesso fuori, nell’hinterland. Anche a Monza. Non a caso, due anni fa, proprio nella città di Teodolinda ne vennero arrestati alcuni, presunti affiliati a quella Ms13, la gang dei latinos della quale fanno parte anche i tre sudamericani fermati con l’accusa di tentato omicidio dopo aver aggredito un capotreno, Carlo Di Napoli, a Milano.

Secondo il gip milanese Gennaro Mastrangelo, come riporta l’ordinanza di custodia cautelare, la gang avrebbe mirato alla testa del capotreno nell’intento di uccidere. Accuse di tentato omicidio volontario per il salvadoregno Josè Emilio Rosa Martinez, ritenuto dagli inquirenti l’esecutore materiale, e i suoi presunti complici,Jackson Jahir Lopez Trivino, detto “Peligro”, ucuadoriano, e il salvadoregno, Alexis Ernesto Garcia Rojas (mercoledì mattina si è costituito anche un quarto uomo, un salvadoregno di 35 anni, il presunto proprietario del machete).

Il giudice ha descritto così la brutale aggressione: Martinez avrebbe sferrato «un primo violento fendente con un machete contro Carlo di Napoli; dall’alto verso il basso; ad altezza d’uomo». Il colpo ha fortunatamente colpito «il braccio sinistro della vittima che tentava di difendersi». Un secondo fendente «all’indirizzo di Riccardo Marcello Magagnin (un altro ferroviere accorso in suo aiuto ndr)» non è andato a segno poiché «la vittima riusciva a bloccare il braccio dell’aggressore».

Due anni fa, inoltre, sempre alcuni componenti della gang Ms13 dopo 2 anni di indagini vennero arrestati anche a Monza con un blitz degli agenti della squadra mobile di Milano.Venticinque le ordinanze di custodia emesse nei confronti di presunti appartenenti alla gang, soggetti di età compresa tra i 17 ed i 36 anni, in maggioranza salvadoregni, tutti accusati di associazione per delinquere, rapina, lesioni, detenzione e porto d’armi da taglio.

A capo della banda il 25enne Josue Flores Soto, detto “Kamikaze“. Furono sequestrati anche quattro machete. Per entrare nella banda, i giovani subivano un pestaggio mentre le donne erano sottoposte ad una violenza sessuale. Tutti i membri della banda avevano tatuaggi di riconoscimento in punti del corpo nascosti alla vista come all’interno della bocca.