Franco Amore è un poliziotto ma, prima di tutto, è una persona onesta, che ha vissuto rispettando gli altri, dedicando tutto se stesso ad aiutare le persone. In 35 anni di onorata carriera Amore non ha mai sparato a un uomo, lo dichiara, con orgoglio, lui stesso scrivendo il discorso che terrà il suo ultimo giorno di lavoro. E quel giorno è arrivato, Franco quasi lo può “toccare” con le dita, manca solo una notte, l’ultima notte di servizio che precede il pensionamento, l’ultima notte di Franco Amore. Ma il destino è beffardo e si divertirà a metterlo di fronte alle ore più lunghe e difficili della sua vita. Per le strade di una Milano spettrale e multietnica, a tratti talmente oscura da far temere che la luce non possa mai più trionfare, tutto si fa rarefatto e ogni passo falso può rivelarsi fatale. Presentata nella sezione Berlinale Special Gala del 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino, la pellicola, che vede protagonista Francesco Favino, è un noir teso e dal ritmo incalzante che ha riportato in Italia il regista Andrea Di Stefano dopo l’esordio “americano” nel 2014 con “Escobar – Paradise Lost” e il successivo thriller carcerario “The Informer – Tre secondi per sopravvivere” (2019).
NOTE DI REGIA
“Per me era importante fare un film che intrattenesse il pubblico e desse anche una sensazione di incertezza, momento dopo momento, su quello che stava per accadere – ha dichiarato il regista Andrea Di Stefano – ma allo stesso tempo mi interessava anche parlare della cifra emotiva di quest’uomo, che appartiene a molti italiani di oggi. È un uomo che ha tutte quelle qualità emotive e morali per fare del bene, ma poi c’è una società che non lo riconosce, che non riesce a metterlo a fuoco, per cui anche le sue certezze iniziano a vacillare. Questa era la cosa che a me interessava di più e poi fortuna ha voluto che Pierfrancesco si sia preso carico di interpretare il ruolo, perché ha portato questo personaggio su un altro livello, molto intimo… sembra quasi di conoscerlo”.