Il film di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon ripercorre la vita di Gino Soldà, leggenda dell’alpinismo del Novecento e protagonista di imprese memorabili ricordate qui dalla memoria dall’alpinista Simone Moro. Classe 1907, Gino Soldà si è distinto in grandi imprese come quella sul Sassolungo e sulla Marmolada che gli valsero la Medaglia d’oro al valore atletico nel 1936, senza dimenticare le gesta sulle Piccole Dolomiti e le Tre Cime di Lavaredo. A 47 anni, nel 1954, prese parte alla spedizione italiana per la conquista del K2, grande vittoria in fatto di prestigio internazionale per l’Italia del dopoguerra. Non sono però solo le imprese atletiche che lo hanno reso famoso. Dopo l’8 settembre del 1943, si unisce ai partigiani salvando molte persone dalle persecuzioni razziali grazie alla sua conoscenza delle vie e dei sentieri alpini. L’intento del film è quello di raccontare la vita e l’eredità che ci ha lasciato quest’uomo straordinario, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto e ne segue le tracce e l’esempio. Un racconto che porta lo spettatore anche a una seconda riflessione, che riguarda i cambiamenti climatici e il rispetto e l’amore per la natura.