Una storia americana ma anche un racconto di formazione, che esplora un’epoca di cambiamenti attraverso la visione del regista James Gray, che per l’occasione raduna davanti alla macchina da presa un cast fatto di grandi artisti e giovani talenti. Siamo nel Queens, gli anni ’80 stanno iniziando e la presidenza Reagan si avvicina. In questo contesto il giovane Paul stringe amicizia con Johnny, un legame che sembra non poter andare d’accordo con i tempi che corrono. Paul, giovane rampollo di una famiglia borghese che sogna di fare l’artista, è ebreo mentre Johnny ha la pelle nera. Decisi a separare i due ragazzi e preoccupati per il futuro del figlio, i genitori di Paul scelgono di iscriverlo in una nuova scuola, più prestigiosa di quella attuale e frequentata solo da bianchi. Una storia che parla di razzismo e discriminazione ma anche di un’amicizia così importante da cambiare le vite dei protagonisti. Nel cast Anthony Hopkins, nei panni del nonno che spiega al ragazzo il peso del razzismo, e Anne Hataway, definita dallo stesso Hopkins “Straordinaria” per la sua performance nel ruolo affidatole.
Anche il titolo non è scelto casualmente, oltre ad essere un riferimento alla canzone “Armagideon Time” dei The Clash, chiama in causa anche Ronald Reagan, che secondo James Gray parlava sempre dell’Armageddon e della fine del mondo.