Il settembre nero del lavoro Altri 128 licenziamenti in Brianza

Da gennaio a settembre 2013 sono stati 615, 111 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nel settore metalmeccanico. Assemblee con presidio nelle sedi di StMicroelectronics e Micron ad Agrate nel pomeriggio del 4 ottobre.

Altre 128 persone hanno perso il posto di lavoro nella provincia di Monza e Brianza nel corso del mese di settembre 2013. Tra gennaio e settembre sono stati 615 i metalmeccanici brianzoli licenziati sui 3.683 in Lombardia. A settembre 2012 i licenziati erano stati 45, e tra gennaio e settembre dello stesso anno in 504 avevano perso il posto di lavoro.

Un dato dietro l’altro, quello offerto dalla Fiom Cgil della Lombardia, per dire che la crisi è davvero lontana dall’essere conclusa. Alcuni indicatori inducono all’ottimismo: come la riduzione dei licenziamenti in Lombardia nel periodo gennaio-settembre. A conti fatti il calo è del 9%, ma l’altra metà del bicchiere dice che l’aumento nella provincia brianzola è stata del 122% e che la flessione regionale è motivata dalle performance nelle province di Brescia (-12%), Cremona (-15%) e Mantova (-28%). A conti fatti Monza e Brianza scalano la non ambita classifica delle province in cui si sono registrati più licenziamenti in Lombardia. Era al terzo posto nel settembre 2012, è al secondo nel 2013. Lavoro che è sempre al centro dell’attenzione. Micron ed StMicroelectronics di Agrate, infatti, aderiscono alla mobilitazione nazionale con una assemblea alle 16 di venerdì 4 ottobre 2013 alla quale seguirà un corteo. I sindacati chiedono garanzie per quelle che sono considerate eccellenze di prima grandezza. ST occupa ad Agrate 4.221 persone (è la più grande realtà industriale della provincia di Monza e Brianza). Sempre ad Agrate Micron occupa 530 lavoratori. Intanto una delegazione di Bames e Sem, dopo il presidio dell’1 ottobre davanti alla sede della Regione, è stata ricevuta dall’assessore Mario Melazzini.