I volti della casa della Gioia di Unitalsi Come un tour operator dell’amicizia

Fotogrammi, ricordi e testimonianze di un’estate passata ad aiutare chi ha più bisogno. Qui danno il benvenuto ai tanti disabili oltre 600 volontari, della sottosezione di Monza, che si alternano in turni da 15 giorni. Senza sosta. E c’è anche chi tra loro resta in Liguria per quattro mesi, con un unico obiettivo: regalare un po’ di sollievo.
Alessandro Vaghi con uno degli ospiti della Casa della Gioia (foto Costanzina Lucà)
Alessandro Vaghi con uno degli ospiti della Casa della Gioia (foto Costanzina Lucà)

Senza sosta, da aprile a fine settembre. E non è ancora finita. La Casa di Borghetto Santo Spirito gestita dalla sottosezione Unitalsi di Monza è come un gigantesco villaggio vacanza: per i numeri degli ospiti, per la perfetta accoglienza, per i servizi offerti. Ma il confronto si ferma qui. Perché questa è la Casa della Gioia, quella vera, e per questo non è paragonabile a niente altro. Qui il benvenuto lo danno a braccia aperte 600 volontari, che si alternano in turni da 15 giorni. Senza sosta, appunto. E c’è anche chi tra loro resta in Liguria per quattro mesi, dedicandosi ogni giorno al lavoro in cucina. La gratuità e la condivisione sono il tratto distintivo di questa casa vacanza che apre ogni anno le porte a centinaia di persone con disabilità, per un periodo di relax che rappresenta una vera boccata d’ossigeno anche per le loro famiglie.

E il soggiorno a Borghetto Santo Spirito è ben più di una vacanza: è una sorta di “pellegrinaggio nella quotidianità” di tante persone che convivono con la disabilità, la malattia, consapevoli che dall’incontro con l’altro nascono occasione di crescita. Per oltre cinque mesi a Borghetto è un andirivieni continuo: 1100 le persone arrivate per le vacanze 2016: numeri da vero tour operator dell’amicizia e del sollievo. 500 gli ospiti di questa estate. Da fine aprile a inizio giugno la Casa ha accolto per primi i 62 bambini e ragazzi disabili in arrivo da Chernobyl, con l’impegno di 65 volontari. Poi, dal 19 giugno, la partenza del primo turno gestito dalla sottosezione di Monza: 53 volontari e 28 disabili per il debutto stagionale della vacanza che poi ha visto susseguirsi quattro turni, con una media di 70 ospiti.

Il picco di ospitalità nelle prime due settimane di agosto, con il quarto turno di 82 disabili e 100 volontari. La struttura ha poi lasciato spazio ad altre sottosezioni Unitalsi, da Saronno a Bergamo e Sondrio, fino all’ultimo turno di Milano, (novità 2016)partito in questi giorni per Borghetto. E anche quando la sottosezione di Monza concede spazio ad altre realtà garantisce sempre servizi e presenze. Tra i volontari brianzoli ci sono vere e proprie istituzioni, ormai di casa a Borghetto. Storie che vale la pena raccontare. Come non ricordare il volontario più anziano, Mario Arosio, classe 1924: frequenta le vacanze alla Casa della Gioia da quando esistono, più di 30 anni fa. Quest’anno il super Mario ha prestato servizio per il turno di Chernobyl e durante il 2° e 3° turno. E chissà, forse proprio la Casa della gioia è uno dei segreti di tanta longevità ed energia.

E c’è anche chi è andato in vacanza a dare una mano con tutta la famiglia. È il caso di Alessandro Vaghi. Quest’anno hanno partecipato infatti intere famiglie di volontari: tre al terzo turno e due al quarto. Alessandro, 37 anni, ha scelto di esserci con la moglie Anna Sabatino, 29, e con il loro piccolo Nathan Armando, di soli 9 mesi. Con loro anche la mamma di Alessandro, Antonietta Marini.

La cucina è gestita da volontari con esperienza nella ristorazione: tra pentole e fornelli ci sono fino a 5 persone per turno. Piera Aldeghi è la capo cuoca per il turno di Chernobyl, ma anche per il 2° e 3° turno. Maria Poli guida la cucina per il 4° turno e Messentana Battista per il 1°. Il servizio in sala da pranzo è gestito da un massimo di 6 persone: ragazze tra i 14 ei 20 anni, coordinate da una volontaria più esperta. Fino a tre volontari per turno, invece, gestiscono lavanderia e stireria. A tutti i pasti, su ogni tavolo, vino e acqua naturale e frizzante grazie all’instancabile Giovanni Galbiati che da maggio ad agosto vive alla Casa della Gioia. La giornata trascorre tra la spiaggia, la Casa e attività ricreative gestite dai volontari più giovani. Per gli ospiti anche il riposo pomeridiano, le uscite a Borghetto, i momenti di preghiera, la messa e la serata sempre in amicizia. Per ogni turno c’è un responsabile e sono tutte donne: Rosella Panzeri per Chernobyl, Pierluigia Panzeri per il primo e il secondo turno, Rossella Panzeri affiancata da Monica Vergani per il terzo e per il quarto, quest’anno, la giovane Erica Naj ha preso il posto del neopresidente di Sottosezione Paolo Broggio.

A conclusione del settimo turno, la Casa della Gioia di Borghetto Santo Spirito verrà chiusa. Ad ottobre si aprirà il cantiere per la ristrutturazione di alcune camere al terzo piano. Lavori possibili grazie al contributo di Fondazione Cariplo, alle raccolte fondi lanciate dalla sottosezione di Monza e dai suoi instancabili volontari.