Monza: tra foto e strumenti rari l’arengario diventa rock con “City of guitars”

FOTO - Strumenti rari da Fender a Gibson e le fotografie dei protagonisti del rock per la mostra “City of guitars” che apre all’arengario di Monza il 10 maggio (e fino al 2 luglio). A cura di Giulio Ceppi e Luigi Pedrazzi grazie ad Arteutopia e Clarart.
Patti Smith
Patti Smith Angelo Radaelli

Il grande rock a sei corde nelle fotografie e nei pezzi da museo impugnati da alcuni dei più grandi musicisti internazionali: arriva a Monza “City of guitars – La chitarra come stile di vita” a cura di Giulio Ceppi e Luigi Pedrazzi, una mostra che occuperà l’arengario di piazza Roma dal 10 maggio al 2 luglio organizzata da Arteutopia e Clarart, il patrocinio del Comune di Monza, la testata Rolling stone e di Gibson.

«La chitarra come stile di vita: una passione che raccoglie generazioni e non conosce declino». La mostra City of guitars porta per la prima volta a Monza una lettura nuova e spettacolare di questo universo musicale che affascina e sorprende, e che appartiene alla quotidianità di molti di noi, musicisti o no. La versatilità d’uso della chitarra descritta attraverso stili peculiari: differenti modi di intendere e utilizzare la chitarra, declinati attraverso i mondi di riferimento culturali, estetici e stilistici che ne fanno lo strumento musicale più amato della musica rock»: in mostra – si legge nella presentazione – oltre 90 spettacolari immagini catturate dal vivo da 4 storici fotografi del rock, accompagnate da oltre 30 chitarre che ne hanno segnato la storia.

Intanto, le foto: sono quelle di Massimo Barbaglia (il Giorno, La Repubblica, il Corriere della sera, Il Giornale), Gigliola Di Piazza (che ha partecipato anche alla mostra The Rock City a Milano), Bruno Marzi (che ha firmato tra l’altro le copertine di Pensiero Stupendo di Patty Pravo, Fronte del Palco di Vasco Rossi, Live at the Kremlin di Zucchero, Da San Siro a Samarcanda di Venditti, Decisamente Loredana della Bertè e Bye Bye Patty, sempre di Patty Pravo) e Angelo Radaelli (che ha lavorato soprattutto in ambito teatrale, per esempio Carcano, Ciak, Filodrammatici, Libero, Manzoni, Teatro Manzoni di Milano, Parenti, Smeraldo di Milano). Le chitarre? Quelle che hanno fatto la storia, dalle Stratocaster di Fender alla verde Rich Bich di Slash, una Les Paul nera del 1973 “Black Beauty”, una Yamaha SG 2000 “Deep Purple”: «Sono esposte chitarre rare ed inconsuete, rese celebri da leggendari chitarristi, vere e proprie icone che hanno popolato le stagioni della chitarra elettrica dagli anni ‘70 ad oggi».

La mostra sarà aperta da martedì a domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20, il giovedì apertura prolungata fino alle 23 (la biglietteria chiude un’ora prima): l’ingresso costa 8 euro, il ridotto 5.