Monza preferisce leggere in rosa E vuole viaggiare nell’iperspazio

C’è anche Monza nelle quindici città italiane che leggono di più. Lo dicono i dati Amazon e un’infografica di Wisiwa, che spiega anche cosa preferiscono leggere i monzesi: terzi in Italia per la letteratura rosa e per la fantascienza. Buon viaggio nell’iper (biblio) spazio.
Marvin, il robot di Guida intergalattica per autostoppisti di Douglas Adams
Marvin, il robot di Guida intergalattica per autostoppisti di Douglas Adams <?EM-dummyText Crediti?>

Bene: la buona notizia è che Monza è tra le città italiana con il più alto numero di lettori. Chi l’avrebbe detto? Nessuno, forse, perché in fondo le statistiche lasciano il tempo che trovano, ma tant’è: una bella pacca culturale sulla spalla male non fa. La statistica questa volta l’ha ricavata Wisiwa, che è una società che si occupa di infografica, ovvero di disegnare le notizie: prendere dati, fatti, persone e spiegarli per immagini.

Sono loro ad avere preso dati provenienti da Istat, Amazon, alcune indagini di testate nazionali ed europee e trascrivere le abitudini degli italiani di fronte ai libri (lo ha realizzato Roberta Errani e si può vedere qui) .

Eccola, allora, la notizia buona: Monza è nelle prime quindici città italiane per numero di lettori, una statistica che sfrutta i dati di Amazon, mette Milano in testa e poi a seguire Trento, Firenze, Trieste e Padova, quindi Cagliari, Udine e Bologna, e ancora Bergamo , Roma e Torino,il dodicesimo posto per la città di Teodolinda, poi Piacenza, Vicenza e Genova.

Non è tutto: Monza si aggiudica anche qualche specialità, perché dividendo l’editoria in settori allora non si vede nel podio dell’economia né in quella del benessere, non se ne ha traccia tra le prime tre città di saggistica e cucina, di viaggi non se ne parla, di self help nemmeno (e grazie al cielo) ma si ricava il suo posticino al sole del bibliofili nel mondo del romanzo rosa e della fantascienza. Insomma: la scaffale perfetto – statisticamente – del monzese contiene storie sentimentali e di sdrucciolevoli passioni e ha la testa su Marte. Che si tratti delle tre leggi della fantascienza di Isaac Asimov o del cyber punk e della letteratura distopica, di un viaggio con Star Trek o delle risposta alla domanda se gli androidi sognino le pecore elettriche, poco cambia: ai monzesi piace il futuro (e come immaginarselo).

E poi? E poi si dice altro, nelle statistiche elaborate da Wisiwa. Ma non riguarda solo Monza. SI dice per esempio che nel 2010 sono stati stampati 64mila titoli, 3,4 copie per ogni italiano, che sono più libri di quanti ne abbiano letti gli italiani: lo scorso anno dichiaravano di avere letto un libro nell’anno il 46 percento dei cittadini, altrettanti rispondevano di averne letti al massimo tre.

Leggono di più le donne (51 e passa percento è lettrice, meno del 40 percento degli uomini è lettore), poi il libro più letto del 2012 è stato “Cinquanta sfumature di grigio” (pazienza), seguito da “Fai bei sogni” di Gramellini, quindi “L’infanzia di Gesù” del papa emerito, “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini e “Open” del calvo a sorpresa Andrè Agassi.

Ah, i ragazzi leggono. Anzi leggono sempre di più: il numero di minorenni tra i 6 e i 17 anni che ha letto almeno un libro all’anno tra il 2005 e il 2013 è aumentata del 7,7 percento, sfiorando il 60. Bene: un solo suggerimento, anzi due. Primo, niente panico. Secondo, portate sempre con voi un asciugamano. Fa la differenza. Parola di Douglas Adam.