Mauro Ermanno Giovanardi vince la Targa Tenco per l’album dell’anno

Mauro Ermanno Giovanardi ha sbancato il premio Tenco vincendo la targa per l’album dell’anno: sul podio è salito “Il mio stile”, il ritorno del cantautore con un disco di inediti. Non ce l’hanno fatta i Santa Margaret nella sezione “Opera prima”.
mauro ermanno giovanardi
mauro ermanno giovanardi Chiara Pederzoli

Un paio di anni fa, nel 2013, aveva vinto il premio come miglior interprete. Oggi Mauro Ermanno Giovanardi ha sbancato il premio Tenco vincendo la targa per l’album dell’anno: sul podio è salito “Il mio stile”, il ritorno del cantautore con un disco di inediti dopo l’esperienza col Sinfonico Honolulu. Succede a Caparezza che aveva vinto nel 2014.

Giovanardi, Cesare Basile, La Scapigliatura, Têtes de Bois, Cristina Donà/Saverio Lanza, Samuele Bersani/Pacifico sono tutti i vincitori delle Targhe Tenco 2015, uno dei riconoscimenti più autorevoli della musica italiana, organizzato dal 1984 dal Club Tenco e assegnato da una giuria composta da circa 230 giornalisti specializzati.

In gara per la Targa per l’album dell’anno col cantautore brugherese c’erano (in ordine alfabetico): Paolo Benvegnù, “Earth Hotel”; Carmen Consoli, “L’abitudine di tornare”; Fabi Silvestri Gazzé, “Il padrone della festa”; Iosonouncane, “Die”; Max Manfredi, “Dremong”.

Non ce l’hanno fatta invece i Santa Margaret della cantante monzese Angelica Schiatti in finale nella sezione “Opera prima” con “Il suono analogico cova la sua vendetta”. Qui la vittoria è andata a La Scapigliatura, con il disco omonimo. Concorrevano anche Piergiorgio Faraglia, “L’uomo nero”; Maldestro, “Non trovo le parole”; Non Giovanni, “Ho deciso di restare in Italia”; Simona Norato, “La fine del mondo”.

La Targa per l’album in dialetto è andata a Cesare Basile con “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più”. Gli altri finalisti erano: Alessio Bondì, “Sfardo”; Canzoniere Grecanico Salentino, “Quaranta”; Enzo Gragnaniello, “Misteriosamente”; Giuseppe Moffa, “Terribilmente demodé”; Salvo Ruolo, “Canciari patruni ’un è l’bittà”.

Fra gli interpreti di canzoni non proprie (quindi non cantautori) hanno prevalso i Têtes de Bois con l’album “Extra” dedicato a Léo Ferré (in cui compare anche una versione de “Il tuo stile”, interpretata anche da ME Giovanardi). Le altre nominations: Alice, “Weekend”; Diodato, “A ritrovar bellezza”; Federico Fiumani, “Un ricordo che vale dieci lire”; Musica Nuda, “Little Wonder”.

La Targa per la miglior canzone (in cui si fronteggiano gli autori dei brani e non gli interpreti) ha riservato un ex aequo al primo posto tra “Il senso delle cose” di Cristina Donà e Saverio Lanza, cantata da Cristina Donà, e “Le storie che non conosci” di Samuele Bersani e Pacifico (Gino De Crescenzo) che l’hanno cantata con la partecipazione di Francesco Guccini.

Con loro in finale c’erano: “Gigi Meroni” scritta da Filippo Andreani e Luca Ghielmetti, cantata da Filippo Andreani; “Il negro” firmata da Max Manfredi e Fabrizio Ugas e cantata da Max Manfredi; “Stormi” scritta e interpretata da Iosonouncane (Jacopo Incani).

La consegna delle Targhe torna quest’anno nell’ambito del “Tenco”, al quale tutti i vincitori parteciperanno e che è intitolato “Fra la via Aurelia e il West – dedicato a Francesco Guccini”, in programma dal 22 al 24 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo.