Mauro Ermanno Giovanardi e Santa Margaret in finale alle Targhe Tenco 2015

In finale Mauro Ermanno Giovanardi e i Santa Margaret di Angelica Schiatti. Tre sezioni con una cinquina che poi sono sei nomi per degli ex-aequo già alla preselezione. Si annuncia difficile la scelta per i circa 200 giornalisti chiamati a votare le Targhe Tenco 2015.
Mauro Ermanno Giovanardi
Mauro Ermanno Giovanardi Redazione online

Tre sezioni con una cinquina che poi sono sei nomi per degli ex-aequo già alla preselezione. Si annuncia difficile la scelta per i circa 200 giornalisti chiamati a votare le Targhe Tenco 2015.

In finale per la Targa “album dell’anno” riservata a cantautori sono andati, in rigoroso ordine alfabetico, Paolo Benvegnù con Earth Hotel, la cantantessa Carmen Consoli con L’abitudine di tornare, Fabi-Silvestri-Gazzé con Il padrone della festa, Mauro Ermanno Giovanardi con Il mio stile, Iosonouncane con Die e Max Manfredi con Dremong.

Nella sezione “Opera prima” (di cantautore) ci sono (sempre in ordine alfabetico) Piergiorgio Faraglia con L’uomo nero, La Scapigliatura con l’omonimo La Scapigliatura, Maldestro con Non trovo le parole, Non Giovanni con Ho deciso di restare in Italia, Simona Norato con La fine del mondo e Santa Margaret della cantante monzese Angelica Schiatti con Il suono analogico cova la sua vendetta.

"Sì, lo so che questanon è certo la vitache ho sognato un giornoper noi…"…è molto di più! Grazie!

Posted by Santa Margaret on Tuesday, 22 September 2015

Il Tenco premia poi la canzone in dialetto, gli interpreti di canzoni non proprie e il miglior testo di una canzone. Per la Targa per l’album in dialetto sono in finale Cesare Basile (Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più), Alessio Bondì (Sfardo), Canzoniere Grecanico Salentino (Quaranta), Enzo Gragnaniello (Misteriosamente), Giuseppe Moffa (Terribilmente demodé), Salvo Ruolo (Canciari patruni ’un è l’bittà).

Fra gli interpreti di canzoni non proprie (quindi non cantautori) sono in finale Alice (Weekend), Diodato (A ritrovar bellezza), Federico Fiumani (Un ricordo che vale dieci lire), Musica Nuda (Little Wonder), Têtes de Bois (Extra).

Nella Targa per la miglior canzone si fronteggiano gli autori di “Gigi Meroni”, scritta da Filippo Andreani e Luca Ghielmetti, cantata da Filippo Andreani, “Il negro” firmata da Max Manfredi e Fabrizio Ugas e cantata da Max Manfredi, “Il senso delle cose” di Cristina Donà e Saverio Lanza, interpretata da Cristina Donà, “Le storie che non conosci” di Samuele Bersani e Pacifico che l’hanno cantata con la partecipazione di Francesco Guccini, “Stormi” scritta e interpretata da Iosonouncane (Jacopo Incani).

Dopo aver selezionato i finalisti, la giuria di giornalisti voterà in vincitori. Le targhe verranno consegnate nell’ambito del Premio Tenco, dedicato a Francesco Guccini e intitolato “Tra la via Aurelia e il West”, in programma al teatro Ariston di Sanremo dal 22 al 24ottobre.

Negli ultimi anni la Targa Tenco per il miglior disco è andata nel 2008 ai Baustelle, nel 2009 a Max Manfredi, nel 2010 a Carmen Consoli, nel 2011 a Vinicio Capossela, nel 2012 ex aequo ad Afterhours e Zibba & Almalibre, nel 2013 a Niccolò Fabi, nel 2014 a Caparezza.
Quella nella sezione dialetto, nel 2008 a Davide Van De Sfroos, nel 2009 a Enzo Avitabile, nel 2010 a Peppe Voltarelli, nel 2011 a Patrizia Laquidara e Hotel Rif, nel 2012 a Enzo Avitabile, nel 2013 a Cesare Basile, nel 2014 a Loris Vescovo.
La Targa come opera prima ha visto primeggiare nel 2008 Le Luci della Centrale Elettrica, nel 2009 gli Elisir, nel 2010 Piero Sidoti, nel 2011 Cristiano Angelini, nel 2012 Colapesce, nel 2013 Appino, nel 2014 Filippo Graziani.
Fra gli interpreti hanno vinto: nel 2008 Eugenio Finardi con Sentieri Selvaggi & Carlo Boccadoro, nel 2009 Ginevra Di Marco, nel 2010 Avion Travel, nel 2011 Roberta Allosio, nel 2012 Francesco Baccini, nel 2013 Mauro Ermanno Giovanardi, nel 2014 Raiz & Mesolella.

La Targa per la miglior canzone è stata sospesa nel 2006 e ripristinata nel 2014, quando hanno prevalso i Virginiana Miller, autori e interpreti del brano “Lettera di San Paolo agli operai”.