Liga Rock Park a Monza: Ligabue conquista gli 80mila nel parco

VIDEO Alla fine aveva solo voglia di suonare. Trecentosettanta giorni dopo l’ultimo concerto, Luciano Ligabue è salito sul maestoso palco del Liga Rock Park per la due giorni di musica nel parco di Monza. Domenica 25 settembre la replica.
Monza Autodromo Concerto Ligabue
Monza Autodromo Concerto Ligabue Fabrizio Radaelli

Alla fine aveva solo voglia di suonare. Trecentosettanta giorni dopo l’ultimo concerto (370, ci ha tenuto a precisare), Luciano Ligabue è salito sul maestoso palco del Liga Rock Park per la due giorni di musica nell’autodromo nel parco di Monza. Lì davanti i suoi 80mila arrivati da tutta Italia, alcuni già da una settimana e altri accampati per la notte, pronti a diventare parte di un piccolo pezzo di storia della musica non solo monzese.

Lui, Liga, ha fatto il suo ingresso poco dopo le 20.30, introdotto dal pianoforte e dopo la sigla con cui la Rai faceva iniziare i suoi programmi. Pronti e via subito con la festeggiata che ha fatto “urlare contro il cielo”, come da 25 anni a questa parte. Un cielo sereno, in una notte freddina e umida dopo una giornata calda e soleggiata che ha reso meno lunga l’attesa.

Il concerto è partito in un vortice di luci, colori e immagini fatte scorrere sullo schermo da 850 metri quadri alle spalle della band: la stessa struttura di Campovolo 2015 (700 mq di palco) con un impianto luci potenziato (con 14 torri) e una passerella “a T” per entrare dritto nel cuore del Bar Mario e di fronte al Pit A.

Un attacco con tre canzoni pescate a piene mani dagli anni ’90 e poi le prime parole: «Non mi hanno fatto fare un concerto per 370 giorni: vi sembra giusta come pena da infliggere a un ragazzo nel pieno dei suoi anni?».

E poi: «Il parco è meraviglioso, siete arrivati voi con la vostra bellezza ed è centuplicata». A voler ribadire, ancora una volta, l’importanza del luogo scelto proprio per “il suo essere speciale”. Quello su cui ha lavorato l’organizzazione, non solo in fase di montaggio delle strutture: il vademecum per pubblico e operatori al rispetto del parco, la distribuzione di sacchetti per far raccogliere a ciascuno i propri rifiuti (differenziandoli), i ragazzi in maglia verde (con la scritta “Teniamo il parco pulito”) in azione a concerto ancora in corso per ripulire da ciò che è stato comunque lasciato a terra.

La scaletta si è poi allungata a 31 brani, per tre ore di musica che hanno regalato i quattro estratti dal nuovo concept album “Made in Italy” in uscita il 18 novembre (G come Giungla e gli altri tre inediti), ma anche tanto tantissimo della prima metà della produzione ligabuesca. Avanti e indietro nel tempo.


E allora Niente paura e Sogni di rock’n’roll (“che è anche uno stile di vita che forse tutti vorrebbero vivere”), la novità della squadra dei fiati in scena sul Sale della terra e la prima passerella per dire che Questa è la mia vita. Leggero è la canzone in scaletta perché votata dal pubblico (“La faccio quasi sempre, avete voluto togliere il quasi”), Lettera a G. è entrata in un live per la seconda volta in undici anni ed è stata eseguita mani in tasca e occhi negli occhi col pubblico. Rara anche Metti in circolo il tuo amore (“L’ho fatta poco. Non so perché, anche perché è una delle mie preferite), ancora più speciale perché inserita in un set acustico con Non è tempo per noi e Lambrusco e pop corn. Insomma, tanto per colpire al cuore i fan con uno stile che schiaccia l’occhio a qualche rocker d’Oltreoceano, come la scelta di inserire negli arrangiamenti sax, tromba e flicorno.

Ancora avanti e indietro nel tempo con uno sfoggio potente di batteria e chitarre (Il muro del suono) e la sicurezza che dà ballare sul mondo sapendo di essere sempre “quelli là , quelli tra palco e realtà”. Fino ai bis e al saluto affidato ancora alla festeggiata, in versione acustica questa volta. “Un inno perché voi avete voluto che lo diventasse”, ha spiegato Ligabue che non ha risparmiato parole, strette di mano e sguardi innamorati alla platea.


Accompagnato sul palco, e nella festa, da Federico “Fede” Poggipollini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Davide Pezzin (basso), Michael Urbano (batteria), Massimo Greco (tromba e flicorno), Corrado Terzi (sax baritono) ed Emiliano Vernizzi (sax tenore e sax soprano).

Un esperimento riuscito e appuntamento al 25 settembre (inizio concerto 20.30, apertura cancelli ore 12). Perché la festa è organizzata per oltre 135mila spettatori: gli 80mila del sabato e gli almeno 50mila della domenica. E anche per i 7mila che venerdì hanno partecipato alla proiezione in esclusiva di “Campovolo – La festa 2015”.

E per i vincitori del Liga Rock Contest che, prima di Ligabue, hanno avuto l’onore di salire sul palco: Francesco Rainero di Firenze e The Last di Modena (che poi giravano con un sorriso grande così) il 24 settembre, The Jab di Ivrea e I dei dell’Olimpo di Bracciano il 25 settembre. Il contest era aperto ad artisti Under 30 ed è stato promosso con Regione Lombardia:.

È l’inizio di qualcosa? “Me lo auguro, le premesse ci sono tutte”, ha risposto al Cittadino il sindaco di Monza Roberto Scanagatti.

“La prima data è andata esaurita in un mese, avremmo potuto puntare ai 100mila ma abbiamo preferito inserire un secondo concerto per dare a tutti uno spettacolo migliore”, aveva detto prima dello show l’organizzatore Ferdinando Salzano.


“È una ripartenza” ha spiegato invece il manager Claudio Maioli. Una ripartenza dopo Campovolo, con due live speciali e unici, prima dell’uscita del nuovo album e prevedibilmente un tour nel 2017. Intanto, grazie a un accordo con Fox, su Fox Life nasce FoxLive e chi si è perso Liga Rock Park (ma anche chi c’era) potrà rivederlo il 23 novembre insieme a un docu-film sulla nascita di Made in Italy.

Note a margine. Traffico intenso intorno alle aree di parcheggio (soprattutto a ovest) nel momento di maggiore afflusso sul finire della mattinata e qualche rallentamento, probabilmente inevitabile, in uscita a piedi dall’area concerti in direzione delle navette che hanno viaggiato verso stadio e stazione. Per gli spettatori della domenica: ricordare che Monza e comuni limitrofi per l’occasione hanno adottato il piano Gp e alcune vie sono chiuse. Chiusa fino a lunedì mattina anche l’uscita Monza centro della Statale 36 in direzione nord.


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Alla fine troppi bicchieri abbandonati sul prato rispetto all’impegno chiesto agli spettatori dagli steward impegnati nella distribuzione dei sacchetti.

Lo stesso pubblico era stato elogiato in conferenza pre concerto per l’accesso ordinato al parco.

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