L’Attesa di Enrica Passoni nel laboratorio di Monza: lo spazio della creatività diventa opera d’arte

Dal 5 marzo al 12 un laboratorio dismesso diventa allo stesso tempo studio, museo e opera d’arte. È “Attesa” di Enrica Passoni che prende corpo in via San Gottardo a Monza. A cura di Bianca Trevisan
Uno spazio di “Attesa” di Enrica Passoni
Uno spazio di “Attesa” di Enrica Passoni

Una casa, anzi: una casa-studio opera d’arte. Si intitola “Attesa” il progetto di Enrica Passoni che prende corpo in via San Gottardo, a Monza, sabato 5 marzo (inaugurazione alle 18). Uno spazio dismesso che Passoni ha riempito in cui sia l’ambiente sia gli oggetti che lo abitano diventano il segno del passaggio dell’artista. Si tratta di un laboratorio in una vecchia corte, scrive la curatrice Bianca Trevisan, con luce al neon, piastrelle consumate, il segno del tempo: «Un luogo segnato dal passato ma sospeso nella possibilità di un futuro rinnovo: questa è l’ambientazione dell’ultimo lavoro dell’artista Enrica Passoni, che decide di aprire allo spettatore le porte del suo mondo più intimo».

La casa-installazione rimane aperta fino al 13 marzo (nel weekend dalle ore 15.00 alle ore 20.00; in settimana su appuntamento). «Il sentimento dell’attesa è al centro di questa mostra, elemento biografico forte nella storia dell’artista: attesa privata del suo oggetto, attesa di per sé, una condizione prima di tutto esistenziale – scrive ancora Trevisan – . Sapere aspettare è un elemento che definisce la condizione femminile sin dalle prime rappresentazioni mitiche: si pensi alla pazienza meticolosa di Penelope, che ogni giorno intesse la sua tela per poi disfarla e ricominciare daccapo. Una tensione prima di tutto ancestrale, ciclica e indefessa come i ritmi lunari: così Enrica Passoni crea, ogni giorno, la sua arte».

Quaranta carte incorniciate, le pagine di un libro che l’artista aveva pubblicato nel 1999 e rilette con i colori, «una finta porta» in cui «compaiono dei barattoli vuoti di marmellata, collezionati con metodo di settimana in settimana, specchio del silenzio interiore ma allo stesso tempo della possibilità di colmarlo quotidianamente». Poi piastrelle fatte a mano, telai incompiuti, un armadio di ferro, un cucinotto. Una casa-opera d’arte, si diceva, o meglio lo spazio creativo che diventa a sua volta opera e museo di se stessa.

Il giorno dell’inaugurazione (5 marzo), alle ore 18.30, si terrà una performance del poeta Dome Bulfaro. Sarà disponibile il catalogo della mostra, con testi di Bianca Trevisan e Diego Miscioscia. L’evento è promosso dal gruppo ON! del Centro Culturale Ricerca di Monza.