La Bellezza resta: al Binario 7 nasce il Centro delle arti di Monza

Almeno quattro mesi, magari un anno intero: una campagna virale per diffondere bellezza in tutta la Brianza a partire da Monza. È il progetto del Binario 7 che diventa Città delle arti e debutterà con “La Brianza resta”.
La presentazione dei progetti del Binario 7
La presentazione dei progetti del Binario 7 Fabrizio Radaelli

«Anche la cultura vive grandi difficoltà, come la politica, come l’economia». Ma da qui bisogna ripartire, da uno sforzo collettivo e virale, dice Corrado Accordino, direttore artistico della Dannza Immobile al Binario 7. È per questo che l’associazione ha proposto e poi vinto il project financing per prendersi cura dell’intero Urban center, il futuro Centro delle arti di Monza. Ed è per questo che dalla bellezza il Binario 7 vuole ripartire a settembre, quando quell’edifico incastrato tra Lambro e stazione diventerà l’epicentro del progetto “La bellezza resta”. «Qualcosa di più del singhiozzo di uno solo spettacolo – aggiunge Accordino – Almeno quattro mesi di progetti. Speriamo un anno intero. Dove raccontare la bellezza come motore rigenerativo».

Bisogna riavvolgere il nastro per capire cosa sta succedendo in via Turati, il cuore di una stagione teatrale innovativa e di una scuola di recitazione capace di 700 studenti all’anno, dagli under 18 agli over 60. Un anno fa La Danza immobile aveva proposto alla giunta Scanagatti un project financing per farsi carico in concessione del mastodonte Urban center. E ora è suo: il Comune ha assegnato gli spazi fino al 2028, un’operazione che per l’amministrazione comunale vale la spesa complessiva di 5,5 milioni di euro, distribuita in tutto l’arco della concessione.

L’aggiudicazione definitiva arriva a qualche mese di distanza dall’apertura della procedura di pubblico interesse: di fatto La Danza Immobile ha fatto una proposta che il Comune ha ritenuto accettabile, poi piazza Trento ha aperto una gara per verificare se ci fossero realtà interessate al progetto con un ribasso di costi. Così non è stato e adesso si passa alla fase operativa: dal primo agosto del 2016 al 31 luglio del 2028 l’Urban center passa all’associazione in concessione.

La maggior parte della spesa pubblica è destinata alla gestione, circa 400mila euro l’anno, ai quali si aggiungono 500mila euro di contributo comunale per collaborare ai lavori di riqualificazione dell’Urban center. Tra i progetti prioritari ci dovrebbe essere il recupero della sala E per farne anche una seconda sala teatrale.

Le premesse annunciate un anno fa da Gregory Bonalumi, responsabile dell’amministrazione della Danza Immobile, erano quelle di farsi carico dell’edificio, recuperare le strutture, sistemare gli impianti, creare convegni, rassegne, incontri di letteratura, economia, uno spazio per il teatro di nicchia, la sperimentazione, nuove aule per l’insegnamento.

E poi? «Uno spazio di coworking attrezzato, gratuito, per le realtà non profit», aveva detto Bonalumi un anno fa elencando le ipotesi su cui stavano lavorando, oltre a consulenze gratuite per le associazioni e il mondo non profit in cui avere servizi su fisco, paghe, informatica, Siae, Enpals e molto altro, inclusa la rinascita di Radio Binario 7. Ma questi sono tutti capitoli da scrivere, mentre il libro già pronto si chiama “La bellezza resta”, ideato insieme allo Spazio Heart di Vimercate, con Simona Bartolena e Armando Fettolini. Decine e decine di artisti invitati a decifrare il titolo del progetto, sessanta di loro selezionati per una mostra a settembre: la frase è di Renoir, ha ricordato Bartolena, detta a Matisse quando si trovava già piegato dall’artrosi che lo costringeva sulla sedia a rotelle. «La bellezza resta» diceva il vecchio impressionista al futuro protagonista dell’arte parigina.

Ma non basta la mostra, che avrà satellliti tra Heart e Must, in cui veranno realizzati anche laboratori sul tema. «È il cappello introduttivo – ha detto Accordino – per poi cercare di diffondere bellezza in tutta la Brianza. Dobbiamo renderla virale». E allora conferenze, che passano dalla pedagogia alla biodiversità, filosofia e meccanica dei quanti, una rassegna cinematografica con il Bloom di Mezzago. Anche con dei post it gialli in cui scrivere che cos’è la bellezza e ricordarsene. «Vogliamo dipingere di giallo la Brianza per un anno», concludono: e costruire a Monza un polo culturale senza precedenti