IDays 2017: Monza chiude con Justin Bieber e i fuochi d’artificio

Le FOTO - VIDEO - Nel giorno 4 degli IDays 2017 l’area concerti di Monza ha ballato per un intero pomeriggio fino a sera con Martin Garrix e Justin Bieber. Una scommessa vinta per i quasi 50mila presenti.
IDays giorno 4 a Monza: chiude Justin Bieber
IDays giorno 4 a Monza: chiude Justin Bieber Redazione online

La più piccola era in braccio alla mamma, probabilmente ignara di tutto (al contrario del fratello). E allora la corona di baby fan più scatenata va alla bimba di sei anni (7 da compiere a luglio) che con la sorella di 15 ha ballato ogni brano del concerto di Justin Bieber. Questo è stata la quarta e ultima giornata dell’IDays 2017 nel parco di Monza: una grande festa danzante per un pubblico mediamente di adolescenti spesso accompagnati da mamma o papà. O da entrambi. E chi era da solo – ma rigorosamente in gruppo – ha trovato i genitori alle uscite, alcuni proprio al primo step appena fuori dall’area concerti altri in arrivo alle porte del parco con le pizze calde nel cartone. Alle 22.30, per chi è uscito tra i primi.

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Messi agli atti pop punk (Green Day e Rancid), rock sperimentale elettronico sofisticato (Radiohead e James Blake), soul (Michael Kiwanuka), alternative rock punk (Linkin park, Blink 182, Sum 41) e tutte le band del Brianza rock festival, la domenica è stata fatta per ballare. Perché c’è un tempo per ogni cosa sotto il cielo.
Con l’emergente popstar finlandese Alma e i Bastille in apertura e poi con l’onda a 130 bpm scagliata dall’olandese Martin Garrix, che a ventuno anni è già il re del dancefloor con una carriera iniziata quando ne aveva sedici. Ha tenuto in pugno i 45mila (annunciati) facendoli ballare in un grande evento collettivo che per un’ora e mezza ha avvicinato Monza a capitali europee più avvezze alla musica house. Un invito raccolto all’unisono da braccia alzate e salti a ritmo sotto il sole (che non ha infierito rispetto alle giornate precedenti).

E poi lui, Justin Bieber. La popstar. Ventitrè anni, sulle scene da quando ne aveva quindici, a Monza ha portato l’unica tappa italiana estiva del Purpose World Tour, dopo quella doppia di Bologna a novembre. L’attrazione dell’evento, atteso dai suoi Belieber e schernito da tutti gli altri. Una scommessa vinta. È salito sul palco con mezzora di anticipo sull’orario previsto, tra fuochi d’artificio – veri e ripetuti durante lo show fino al finale – e lacrime copiose. Ha proposto una ventina di brani, diverse coreografie, molte parole. Ha ricordato la festa del papà che domenica si è celebrata in Canada, Stati Uniti e un’altra buona fetta di mondo, ha citato il Padre nel senso di Dio e ha parlato di errori da non ripetere (protagonisti pure dell’ultimo tatuaggio). Ha incitato i fan e non ha ignorato le fan actions preparate per l’occasione mostrando il cartello Happy birthday Scooter (il manager). Insomma, ha fatto proprio come il suo pubblico avrebbe potuto immaginare. Per la gioia di tutti.


Il video pubblicato sul canale ufficiale del cantante (che nella permanenza a Milano si è fermato a chiacchierare con le fan e sabato pomeriggio ha giocato una partita a hockey su ghiaccio – sua passione – all’Agorà contro i Diavoli di Sesto San Giovanni)


I Diavoli su facebook


Dopo la coppia vip Ferragni-Fedez presente alla serata Blinkin Park, domenica è stata la volta di una schiera di youtubers inseguiti e fotografati, del calciatore Stephan El Shaarawy e di Al Bano.

La giornata è filata liscia anche sul fronte delle polemiche: i token della discordia sono stati venduti anche singolarmente e non col controvalore minimo di 15 euro (”perché c’è un pubblico molto giovane”, hanno spiegato in una cassa), non si sono registrate code eccessive ai punti food e drink (anzi, a occhio non si sono proprio viste) e sono state limitate quelle agli ingressi.
Sono stati i nodi che si sono rincorsi in tempo reale già nell’area concerti e poi hanno infestato di recensioni negative le pagine social dell’evento. Nodi al pettine nelle serate più frequentate, quelle da 60mila e 80mila persone.

Un’altra nota negativa sono bottiglie, bicchieri e mozziconi lasciati a terra in ogni sera: qui è il pubblico che deve imparare a fare la propria parte. Non solo agli IDays.

(*notizia aggiornata)