I-Days a Monza: com’è andato il primo giorno (e tante magnifiche foto)

FOTO Folla per i Green Day al primo giorni di I-Days festival al parco di Monza: in attesa dei Radiohead, ecco com’è andato il debutto e tante, tante foto di una prima giornata da ricordare.
Billie Joe Armstrong dei Green Day agli I-Days
Billie Joe Armstrong dei Green Day agli I-Days Fabrizio Radaelli

Gioia e anche un po’ rivoluzione (visto che qualche giorno fa Milano ha intitolato una via a Demetrio Stratos). E poi festa, musica, voglia di ballare e di pogare. Caldo e sudore. Tanti sorrisi: dei fans, di padri con i figli, di famiglie. E anche di genitori che, alla fine, si sono assiepati sulle porte del parco, lungo i viali o appena fuori con lo sguardo lungo per riconoscere e farsi riconoscere.

our time in Italy was way too short. we want to come back as soon as possible.. we love you guys so much

Un post condiviso da Billie Joe Armstrong (@billiejoearmstrong) in data:

La prima giornata degli IDays all’autodromo nel parco di Monza si è chiusa sotto la pioggia di coriandoli sparata dai Green Day e un po’ di pioggia vera, caduta proprio sulle ultime note del concerto.

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Gioia perché loro, i Green Day, non si sono risparmiati per i 30mila annunciati. Puntuali sul palco, poco dopo le nove e dopo l’intro firmata Queen e Ramones, due ore e mezza di spettacolo praticamente senza interruzioni se non per i bis. Energia allo stato puro da parte di Billie Joe Armstrong, Tre Cool e Mike Dirnt dopo l’apertura del tour europeo a Lucca. “Siamo ancora vivi” ha ripetuto in italiano e più volte il cantante che ha richiamato tutti alla realtà posando per un attimo i telefoni e i social: “Don’t miss this moment. Vivete davvero, la vita è troppo breve”. E l’hanno dimostrato correndo dall’ultimo album Revolution Radio ai grandi classici: Basket case e When I come around del 1994, le hit da American idiot, fino a Time of your life del 97 per salutare e accolta dal boato. Hanno ringraziato più volte, portando sul palco anche un tricolore: d’altra parte dal ’94 anno del concerto al Bloom di Mezzago a oggi non sono mancate le occasioni per ascoltarli da queste parti (anche a gennaio). Ed erano attesi proprio agli IDays del 2012 a Bologna quando a causa di un malore di Armstrong (finito in ospedale) furono costretti ad annullare.

Hanno interpretato un lungo medley rock con Shout-(I can’t get no) Satisfaction-Hey Jude perché “da quando ero piccolo ho questa idea che il rock’n’roll può cambiare il mondo” ha detto Armstrong. E non hanno tralasciato di sottolineare le loro battaglie: “no razzismo, no sessismo, no omofobia” ha urlato. “E no Donald Trump”. E poi la canzone dedicata a chi si sente diverso e l’interazione col pubblico: in tre dalla transenna sono stati chiamati sul palco. E il più giovane, Sebastian, ne è sceso -incredulo- con la chitarra di Armstrong al collo.

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Prima dei Green Day il ritorno in Italia altrettanto energico e apprezzato dei Rancid, freschi di nuovo disco, i Tre allegri ragazzi morti e Shandon. Dall’altra parte del prato l’altro palco, quello del Brianza Rock Festival, dedicato alle band emergenti, e anche lo spazio del Brianza Book Festival.

L’organizzazione, già testata con Ligabue, degli ingressi divisi per colori e percorsi ha retto ai controlli imposti dalle misure di sicurezza rinforzate e anche all’uscita, anche se la prova del nove sono i Radiohead venerdì (60mila annunciati) e il weekend.

Anche il pubblico però deve fare la sua parte: se ci sono persone che distribuiscono i sacchi della spazzatura è perché bottigliette e bicchieri di birra non devono essere lasciati sul prato. Tantomeno i mozziconi di sigaretta. E anche i sacchetti stessi non dovrebbero essere abbandonati in giro vuoti.

Nota a margine per le presenze sulla strada verso il concerto: i bagarini onnipresenti e i venditori di bevande. Se i bagarini sembrano aver perso del lavoro grazie al sistema di vendita online, tra gli abusivi delle bottiglie d’acqua si è vista anche qualche bottiglia in vetro. Vietata da ordinanze a Monza e Comuni limitrofi. Basta non comprarle.