Tragedia sfiorata alla Monza-Resegone: runner di Brugherio scivola in una scarpata, ferito al traguardo

Tragedia sfiorata sabato notte alla Monza-Resegone. Luigi Ferretti, in gara per il Gsa Brugherio con i colleghi Max Silvestrini di Arcore e Claudio Uccellatori di Triuggio è caduto in una scarpata di 20 metri, a soli 10 minuti dall’arrivo. Ferito, ha voluto tagliare il traguardo.
Monza-Resegone, il Team del Gsa Brugherio: Max Silvestrini di Arcore, Luigi Ferretti di Brugherio, Claudio Uccellatori di Triuggio - foto Pinoia
Monza-Resegone, il Team del Gsa Brugherio: Max Silvestrini di Arcore, Luigi Ferretti di Brugherio, Claudio Uccellatori di Triuggio – foto Pinoia Redazione online

Tragedia sfiorata sabato notte alla Monza-Resegone. Luigi Ferretti, in gara per il Gsa Brugherio con i colleghi Max Silvestrini di Arcore (44 anni) e Claudio Uccellatori di Triuggio (53), è caduto in una scarpata di 20 metri, a soli 10 minuti dall’arrivo. Ferretti, un professore di Brugherio di 62 anni con 13 edizioni alle spalle, è stato tratto in salvo dai suoi compagni di squadra, seriamente ferito, perché anche i soccorsi hanno avuto qualche difficoltà sul terreno impervio.


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L’operazione è stata difficile, ha raccontato Silvestrini: «in montagna, di notte, non vedi nulla. Grazie a Uccellatori e alla sua esperienza, siamo riusciti con la torcia a individuare Ferretti e a tirarlo su. A quel punto andare avanti richiedeva molto meno tempo che tornare indietro, quindi abbiamo camminato fino al traguardo».
Il ferito era in stato di shock, con la maglietta dell’amico intorno alla testa per fermare il sangue, un po’ confuso.

A una cinquantina di metri dalla fine, quando finalmente i soccorsi sono arrivati, si è rifiutato di fermarsi e ha voluto arrivare al traguardo con la sua squadra. Il Gsa – Team B ha chiuso la gara in 5 ore 45 minuti e 45 secondi, con ancora otto squadre (delle 281 al via).

In ospedale a Como, poco dopo, i medici gli hanno dato 50 punti di sutura alla testa. Poi il professore ha firmato per essere dimesso, sostenendo di dover andare a scuola per gli esami di maturità dei suoi ragazzi.