Perego, la mano di Lissone nel trionfo del Bamberg nel basket tedesco

Federico Perego, lissonese, è il vice di coach Andrea Trinchieri, che ha guidato il Bamberg (nelle cui fila gioca il nazionale italiano Nicolò Melli, ex Ea7 Milano) alla conquista del secondo titolo consecutivo nel basket tedesco. Ecco il racconto della sua esperienza
LISSONE: Basket. Nicolò Melli festeggia l,a vittoria in campionato coi Bamberg accanto al vice coach Federico Perego
LISSONE: Basket. Nicolò Melli festeggia l,a vittoria in campionato coi Bamberg accanto al vice coach Federico Perego Elisabetta Pioltelli

Una stagione dominata e il secondo titolo di fila in tasca. C’è molta Italia nella vittoria del Bamberg, Club di pallacanestro tedesco che ha vinto il campionato. Bastano le cifre: 31 vinte e 3 perse. Il Club, allenato da Andrea Trincheri, ex coach di Cantù, festeggia il titolo con altri italiani a comporre lo staff tecnico, fra i quali il vice coach Federico Perego, di Lissone. La collaborazione con Trincheri inizia nel 2008 a Veroli, per poi proseguire per 3 anni a Cantù e ritrovarsi nel 2015 in Germania. Una stagione al top, quest’ultima, con l’approdo per la prima volta del Bamberg in Eurolega. Per Federico Perego, una stagione esaltante. «Abbiamo avuto la bravura e la fortuna di mettere assieme un gruppo di ragazzi eccezionali- afferma- hanno lavorato sodo e i risultati sono arrivati». Perego vice di Trincheri almeno per un’altra stagione. «Abbiamo un contratto triennale fino al prossimo anno, parleremo del futuro» dice senza fare annunci. Ma conferma che un italiano in Germania «vive molto bene». «Ho la fortuna di stare in una cittadina il cui centro storico è patrimonio Unesco, una cittadina vivibile a parte il fatto che piove sempre. Ma abbiamo portato il nostro calore mediterraneo, in un ufficio si fa anche “caciara” e poi…c’è la moka per la pausa caffè». Metodo italiano vincente in campo e fuori. «Abbiamo portato il nostro modo di lavorare- dice- in Germania questo sport è nuovo, la Lega si sta sviluppando, ma a livello di merchandising e di strutture sono molto avanti: giochiamo in un palazzetto da 6.900 persone, tutto esaurito da 5 anni. C’è un ristorante che fa 500 coperti ad ogni partita. Strutture che in Italia ci sogniamo». Ma a far sognare in Germania è la scuola tecnica italiana.

«Fin da bambino volevo fare questo, perciò mi considero un privilegiato- afferma- è vero, sto lontano da casa, dagli affetti, ma sono pochi i lavori che ti fanno fare le valigie ed andare lontano. Ho sempre fatto scelte per arrivare il più in alto possibile, giocare in Eurolega è veramente emozionante, avevo già provato con Desio e Cantù, e si può ancora salire, c’è tempo per tutto». L’età è dalla sua (33 anni a settembre). Lissonese, il vice coach del Bamberg parla del basket come «una vocazione». Iniziata in quarta liceo sui campi dell’Apl. Poi l’Aurora Desio e da lì il ciclo importante in Italia e all’estero. «Questa estate mi riposerò, vista la stagione molto lunga alle spalle, seguirò il pre olimpico della Nazionale per avere un contatto con Nicolò Melli (giocatore Bamberg ndg)- dice- la nostra è una delle squadre più talentuose degli ultimi anni, e se dovessi scegliere un altro italiano da portare in Germania direi Datome. L’Italia ha coach Messina, maestro di tutti noi». E poi quel tricolore va sfoggiato sempre, come fatto sul campo tedesco pochi giorni fa. « Siamo italiani e lo ribadiamo in Germania, anche quando parliamo di calcio: spero che l’Italia di Conte vada avanti, altrimenti me la faranno pagare quando ritorno a Bamberg..».

Dove piove sempre. «Ma tanto noi portiamo il sole…».