Monza-Resegone: ecco la storia delle prime edizioni fino agli anni Cinquanta

LEGGI In gara anche il Cittadino - Torna la superclassica del podismo monzese: sabato 17 giugno la corsa delle corse, la Monza-Resegone edizione numero 57. Una storia antica, con il debutto negli anni Venti e poi la ripresa nel dopoguerra, ricostruita da Giancarlo Nava.
Una foto storica della Monza-Resegone
Una foto storica della Monza-Resegone Archivio Nava

Fare una cronistoria della Monza-Resegone, classica fra le marce, non è compito facile. Non lo è soprattutto perché delle prime edizioni (dal ’24 al ’26) e di quelle dell’immediato dopoguerra, non c’è traccia di documentazione ufficiale. Ai testardi che volessero ad ogni costo tracciare un profilo storico (senza eccessive pretese, beninteso), non resta che affidarsi alle scarne cronache di un paio di periodici dell’epoca. Proviamoci.

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Sulla data di nascita e perfino sull’ora, non ci sono dubbi: la partenza della prima squadra di marciatori fu data alle ore zero di domenica 9 ottobre 1924. Dice il resoconto pubblicato da «il Cittadino» di giovedì 13 ottobre 1924: «Colla partecipazione di 12 squadre si è svolta la notte tra sabato e domenica sul percorso Monza-Erba-Capanna Alpinisti Monzesi la prima marcia turistica autunnale promossa dalla Società Alpinisti Monzesi. Ecco la classifica:1° Squadra della SAM composta dai signori Battista Oggioni, Angelo Brambilla, Antonio Brambilla, Giulio Barzaghi, coprendo l’intero percorso in ore 6.13’55” (sul tratto Erba-Capanna ore 1.3’55”) 2° Squadra della SAM composta dai signori Zappa Adamo, Bracesco Carlo, Bergomi Luigi, Ratti Antonio in ore 6.22’45” – 3” Squadra dell’UOEl composta da Bugatti Tiziano, Bugatti Ercole, Beretta Enrico, Malnati Mario in ore 6.26’40” -4” Squadra dello «Sport Edera» composta da Santamaria Enrico, Molteni Mario, Porta Orlando, Aneri Luigi in ore 6.38’15”. Seguono un’altra squadra dello «Sport Edera» in ore 6.40’5”; una squadra di liberi, Una terza squadra presentata dallo «Sport Edera» ed una squadra della UOEI.

Notevole fu pure la «performance» ottenuta da Colzani Ermanno che partecipò come «libero alla marcia».

Allora, è bene ricordarlo, la competizione era a passo di marcia e tutti i concorrenti dovevano portare lo zaino affardellato, caratteristica che restò valida anche per le successive edizioni fino al 1955. Affidiamoci ancora alle pagine de «il Cittadino» per sapere come è andata l’edizione del 1925: «Si è svolta domenica la seconda marcia turistica autunnale sul percorso: Monza, Calolzio, Erve, Capanna Società Alpinisti Monzesi al Resegone (m. 1220) per cura della Società Alpinisti Monzesi. Alla prova hanno partecipato 22 squadre cosi rappresentale: 1. 8” Reggimento Fanteria in ore 6.05” -2. 8” Reggimento Fanteria, 6.4’04” – 3. Sport Edera, 6.’14’12 “ – 4. Alpinisti Monzesi, 6.17’40” – 5. Escurs. Caratesi – 6. Sport Edera – 7. 8° Reggimento fanteria – 8. Sport Edera – 9. Sport Edera – 10. Sport Edera – 11. Alpinisti Caratesi -12. Alpinisti Monzesi -13. Alpinisti Monzesi – 14. Sport Edera – 15. Alpinisti Monzesi -16. Croce Verde -17. Croce Verde – 18. Sport Edera. Ritirate due squadre di lìberi.

I premi di rappresentanza vennero cosi assegnati: coppa artistica, allo Sport Club Edera con 7 squadre partite e 7 arrivate; targa bronzo, all’8° Reggimento Fanteria; premio del comune di Monza, allo Sport Edera, Monza».

Sullo stesso citato periodico (l’unico a quell’epoca oltre a «La Brianzà» la quale però, non pubblicava notiziario sportivo) è stranamente assente ogni riferimento all’edizione 1926, anno che registrò la conferma della squadra dell’8° Reggimento Fanteria e che segnò anche, con lo scioglimento della SAM voluta dal fascismo, la sospensione della manifestazione. Certo dev’essere costato parecchio agli organizzatori rinunciare ad una competizione che già stava entrando nell’olimpo delle maggiori manifestazioni monzesi.

La pausa durò fino al 1947. Fu in quell’anno che lo Sport Edera, con sede allora in piazza Garibaldi, decise di riesumare la Monza-Resegone e alle ore 0 del 5 ottobre, il sindaco Leo Sorteni, abbassava la bandierina dando il via alla squadra del CÀI Calolzio, prima delle 21 squadre partecipanti su 22 iscritte in rappresentanza di 16 società. La gara – riferiscono i cronisti di allora – si svolse in una «splendida notte lunare».

Quella del 1947 è l’edizione della rinascita, ma è anche quella di un piccolo giallo che da allora accompagna la classica gara della SAM. Dice infatti, l’albo d’oro che l’edizione 1947, fu vinta dalla Soc. Farfallino di Lecco, al contrario, i resoconti giornalistici danno vincente la Pontelambro (che ha tra l’altro realizzato il miglior tempo di 47’ sul tratto Erve-Capanna) col tempo di 5.10’12 , seguito dalla «Farfallino» in 5.11’20” e quindi al 3° posto dalla Viribus Uniti, di Saronno in 5.16’02”. Il miglior tempo Monza-Erve fu invece realizzato dalla squadra dello Sport Edera in 4.22’. L’equivoco potrebbe essere nato, a nostro avviso, dal fatto che alla «Farfallino» fu assegnata la coppa quale società con tre squadre meglio classificate. Si tratterebbe cioè di una vittoria per società e non per squadra. Lo stesso equivoco si è ripetuto per l’edizione 1948 quando fu proprio la «Farfallino» di Lecco ad imporsi precedendo la GAEM, la UOEI Pelle e Oss e la Viribus Uniti di Saronno. Quest’ultima però, grazie al miglior punteggio per effetto del piazzamento della squadra B (8° posto) si aggiudica la coppa biennale «Gianni Rossi» e finisce nell’albo d’oro come squadra vincente l’edizione 1948. Chiamiamo ancora una volta in aiuto il cronista dell’epoca: «…Hanno vinto – dice – i valligiani della «Farfallino» di Lecco, nel magnifico tempo di 4.50’59”, un primato che difficilmente sarà battuto in avvenire».

Nel 1949 la vittoria è appannaggio della squadra del GES San Fruttuoso, guidata da Duranti, che si impone sulle 15 formazioni concorrenti facendo registrare il tempo record di 4.50’37”.

E siamo al 1950. La SAM che ha sede presso il «Fantello» di via Mapelli, si «irrobustisce» nuovamente. Cessa la collaborazione con lo Sport Edera che ha il merito di «aver risvegliato dal torpore gli amici della SAM» e provvede «in proprio» alla organizzazione della 7° edizione che si svolge nella notte fra il 23-24 settembre. La SAM ce la mette tutta e l’elogio sulla stampa cittadina non manca. «Se premio adeguato ha coronato tenaci sforzi di organizzazione – scrive “Il Cittadino” – se generali riconoscimenti hanno spianato il viso di tanti collaboratori tesi al trionfo di una manifestazione tipicamente cara ai monzesi, ciò significa e la vitalità della manifestazione stessa e la sua scrupolosa preparazione da parte della SAM».

Dopo la riconferma della GAEM nel 1951, nel 1952 centra il bersaglio una delle più qualificate e forti società brianzole: la Daini di Carate Brianza. «Ha vinto con una superiorità sbalorditiva – si legge nel resoconto – sorretta dalle riconosciute capacità e dall’esperienza del noto Mazza, atleta ancor brillante nel firmamento nazionale».

Il 1953, segna il crollo di tutti i record della Monza-Resegone. La gara si svolge partendo come al solito dall’Arengario giù per via Vittorio Emanuele. Piove e la celebre strada è trasformata in una «fungaia di ombrelli». Le squadre al via sono appena 9, ma particolarmente combattive e i tempi realizzati ne danno conferma: viene stabilito il tempo record di 4.47’33”.

Nel 1954, è la squadra Capanna alpinisti monzesi ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della gara che si è decisa ancora una volta sul tratto finale al «Pra di ratt». «Successo senza precedenti» – «Matura per confini più ampi la marcia Monza-Resegone». è il titolo de «Il Cittadino» del 6 ottobre 1955.

«Quest’ultima edizione della marcia Monza-Resegone ha registrato un successo organizzativo ed una partecipazione di pubblico senza precedenti: anche se il numero delle squadre si è limitato ad otto quartetti ed il livello atletico dei partecipanti ha raggiunto un grado soddisfacente soltanto per quanto riguarda una quindicina di uomini, la corsa ha vissuto sin dall’inizio e fino agli ultimi metri di una grande incertezza ed è stata vivificata da duelli entusiasmanti; e laddove tecnica e stile difettavano ha supplito largamente il cuore con la tradizionale generosità che caratterizza gli uomini della montagna.

Il resoconto di Aldo Rossi, prosegue con abbondanza di dettagli sulla gara, ma le sue previsioni di una maggiore apertura di confini alla partecipazione alla gara, vengono l’anno dopo clamorosamente smentite. La Monza-Resegone nel 1956 non si farà. Inizia un altro lungo periodo di pausa nella storia della caratteristica competizione, una pausa che dura ben 18 anni, fin quando nel 1973, viene deciso di ricominciare a mettere in moto la macchina organizzativa. L’annuncio viene accolto con entusiasmo. Il regolamento subirà alcune modifiche: non più squadre di 4, ma di 3 elementi; non più vincolati al passo di marcia, ma a passo libero; non più l’obbligo dello zaino affardellato. Già nell’edizione del ’73 le innovazioni provocano ovviamente, il crollo di tutti i record: si scende dalle 4 ore e 47 minuti alle 3 ore e 40 minuti, tempi tuttavia che nelle successive edizioni saranno ancora migliorati fino a toccare il record di 3.02’36”, realizzato da quel magnifico trio composto da Galizzi-Colombo e Lavelli del CAI Vimercate che è stato l’autentico protagonista della storia più recente della Monza-Resegone.