La lezione di Andrea Pusateri ai piccoli sportivi del Tiki Taka di Desio

L’impossibile non esiste. Lo dice chiaro Andrea Pusateri, campione italiano paralimpico di ciclismo, ai ragazzi del centro estivo Tiki Taka, sotto il tendone, al centro sportivo di Desio. E lo testimonia.
La lezione di Andrea Pusateri ai piccoli sportivi del Tiki Taka di Desio

L’impossibile non esiste. Lo dice chiaro Andrea Pusateri, campione italiano paralimpico di ciclismo, ai ragazzi del centro estivo Tiki Taka, sotto il tendone, al centro sportivo di Desio. E lo testimonia.
«Che mi manca una gamba, lo vedete tutti – ha raccontato il monzese – ma non mi fermo. Non tornerei indietro, nella vita sopravvive chi si sa adattare».

Ha tanto da trasmettere, i piccoli lo stanno ad ascoltare a bocca aperta. Hanno davanti un campione, un vero atleta, ascoltano la sua storia. Lui la racconta in fretta, il passato è passato, ora c’è il presente e domani è già futuro. Spiega l’incidente che lo ha segnato quando aveva tre anni, finito sotto il treno, forse risucchiato.
Parla anche del grave incidente che ha avuto in marzo, finendo in un tombino per la strada e cadendo dalla bici speciale.

Non quella che ha portato a Desio. L’altra, rimasta intatta, lei. Ma lui è forte, proprio come il drago con le corna che ha tatuato sulla spalla fino al braccio sinistro, l’animale più forte che c’è, secondo i cinesi. Per Andrea c’è una raffica di domande. Con pazienza, col sorriso sulle labbra, risponde a tutti, per un’ora abbondante. Sale anche in bici e gira sotto il tendone. Sogna il mondiale, ma soprattutto la medaglia d’oro alle Olimpiadi.

«Voglio rimanere nella storia, non essere una persona qualsiasi». Messaggio ricevuto, lo dicono gli occhi dei ragazzi che lo circondano.