Il Seregno calcio vuole la Lega Pro: «Ecco perché facciamo ricorso»

Il Seregno calcio non ci sta e spiega le ragioni del ricorso al collegio di garanzia del Coni per ottenere l’allargamento del campionato di Lega Pro e un posto per sé nella serie superiore.
Da sinistra Stefano Casiraghi, assessore allo Sport, Edoardo Mazza, sindaco, Paolo Di Nunno, presidente, Emanuele Riboldi, direttore generale, e Manuel Sandolini, avvocato.
Da sinistra Stefano Casiraghi, assessore allo Sport, Edoardo Mazza, sindaco, Paolo Di Nunno, presidente, Emanuele Riboldi, direttore generale, e Manuel Sandolini, avvocato. Paolo Colzani

Il Seregno non ci sta a va all’attacco della Federcalcio. In una conferenza stampa allo stadio Ferruccio, presenti anche il sindaco Edoardo Mazza e l’assessore allo Sport Stefano Casiraghi, il presidente Paolo Di Nunno ha spiegato i motivi del ricorso al collegio di garanzia del Coni, che giovedì 3 settembre stabilirà se la decisione federale di limitare l’organico della Lega Pro a cinquantaquattro squadre è corretta o meno. I brianzoli mirano a ottenere il posto ancora vacante, a causa della mancata iscrizione del Castiglione, vincitore pochi mesi fa del girone B della serie D, lo stesso in cui hanno militato gli azzurri, e puntano in subordine al ripristino del numero originario di contendenti in Lega Pro, per incrementare le proprie possibilità di salto di categoria. Nel caso in cui il Coni desse loro ragione, l’inizio dei campionati, previsto domenica 6 settembre, sarà rinviato.

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