Il giorno della Monza-Resegone: «È una tradizione, con uno spirito d’avventura unico»

LEGGI Nomi e orari di partenza - Sabato 18 giugno, alle 21 dall’arengario, parte l’edizione numero 56 della Monza-Resegone. Lo spirito della tradizionale corsa in notturna nelle parole di Fabio Baldoni, architetto e runner monzese, al via per la quinta volta.
Monza, Fabio Baldoni del Monza Marathon Team
Monza, Fabio Baldoni del Monza Marathon Team Fabrizio Radaelli

«La Monza-Resegone è una tradizione, un richiamo a cui un monzese non può sottrarsi». Parola di Fabio Baldoni, architetto di professione e runner per passione, che sabato 18 giugno, con la maglia del Monza Marathon Team-squadra D, si appresta a compiere la sua quinta scalata al Resegone nella corsa in notturna (di cui il Cittadino è media partner).


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«Questa gara- spiega – per noi runner della zona ha sempre avuto un fascino particolare. La partecipazione in tre, la corsa di notte, l’arrivo in montagna. Elementi che altre competizioni non hanno. Basti pensare alle maratone, anche a quelle più blasonate. Si parte e si arriva di mattina. Qui, invece, sei nel buio della notte, devi percorrere un tratto in salita,sei in mezzo alla natura. Ci sono mille incognite, mille incertezze. Si crea uno spirito di avventura assolutamente unico».

Baldoni torna alla conquista della Capanna Monza dopo tre anni di assenza (ha partecipato alle edizioni dal 2010 al 2013) con grande entusiasmo.
«Capita- dice Baldoni, reduce dalla 100km del Passatore – che dopo essere arrivati al traguardo sfiniti ci si guardi in faccia e si dica: questa volta è l’ultima. Mai più una faticaccia simile. Ma poi, tempo qualche mese, si ricomincia a pensare all’edizione dell’anno successivo. Perché la Monza-Resegone ti cattura. Mi è capitato di vedere a Erve corridori al limite delle loro forze, soccorsi dalla Croce Rossa, che dicevano: ma chi ce l’ha fatto fare? Eppure, quelle stesse persone l’anno dopo le ho ritrovate lungo il percorso».

Baldoni quest’anno correrà in compagnia di Chiara Guffanti (“volenterosa e caparbia”) e Marco Corno (“un forte e grande amico”).

«Domenica scorsa – racconta – abbiamo compiuto un allenamento di rifinitura e siamo tutti molto carichi».

Come è nello spirito del Monza Marathon Team, Baldoni cambia compagni di squadra ad ogni edizione della gara. «È un modo per consolidare nuove amicizie, per creare nuove intese. Noi non corriamo contro il cronometro ma per condividere un’esperienza comune con uno spirito di amicizia e di solidarietà».

Un po’ di timore Baldoni non lo nasconde. «Nessuna corsa va mai sottovalutata – precisa – ma questa in modo particolare. La Monza-Resegone è una gara a cui ci si deve accostare con grande rispetto perché tante sono le variabili. Pensiamo ad esempio alle condizioni climatiche. Si parte da Monza, spesso col caldo, si arriva a Calolzio con un clima quasi montano e poi c’è l’ascesa verso la Capanna, a mio avviso, il clou di questa competizione. Il percorso non è semplice, specie per chi non è abituato a correre in montagna, la temperatura scende, ci sono altri concorrenti, davanti o alle tue spalle, che faticano. Non si può dare niente per scontato».

Un elemento, invece, molto piacevole è l’entusiasmo del pubblico e degli organizzatori. «Partecipare alla Monza-Resegone – afferma Baldoni – è anche un modo per essere grati a queste persone che fanno di tutto per rendere unica quella nottata».

E dopo la Monza- Resegone che cosa farà? «Mi concederò un po’ di riposo- conclude – e poi mi preparerò per la Maratona di Firenze, in programma in autunno, che per noi del Monza Marathon Team è diventata una sorta di gara sociale».