Il futuro del Gp d’Italia a Monza: «L’offerta è in mano a Ecclestone, tocca ad Aci chiudere»

«L’offerta è in mano a Ecclestone». Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia, è di fatto l’uomo che per conto di Roberto Maroni sta gestendo la partita del rinnovo del Gp d’Italia a Monza oltre il 2016.
radaelli Monza Gran premio Italia 2015
radaelli Monza Gran premio Italia 2015 Fabrizio Radaelli

«L’offerta è in mano a Ecclestone». Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia, è di fatto l’uomo che per conto di Roberto Maroni sta gestendo la partita del rinnovo del Gp d’Italia a Monza oltre il 2016. Come tutti, aspetta notizie sull’asse Londra-Roma, cioè tra il capo della FOM e quello dell’ACI. «Maroni e Sticchi si sono sentiti molto di recente, adesso la partita deve solo essere chiusa».

Quindi ci siamo? Il GP è salvo?

«Non sono io ad aver consegnato l’offerta e non sono io a doverla accettare: su mandato parlamentare esplicito ACI deve sottoscrivere il contratto con Ecclestone. Dunque solo loro possono rispondere. Io dico che Regione ha fatto non solo quello che le è stato chiesto, ma molto di più. Ai 7 milioni annui sull’area Parco si sono sommati i 5 milioni all’anno per 4 anni in contabilità diretta ad ACI per tenere il Gran Premio in Brianza. Tra investimenti diretti e indiretti, faccia lei i conti. I soldi, che sono l’ingrediente della torta, ci sono. Non possiamo anche metterla nel forno…».

Che tempi attendete per il sì?

«Dalle informazioni che posseggo non vedo ragione di ritardare. Ripeto però che la pratica non è in mano della Regione».

Ecclestone ha parlato di «intoppi politici» sulla formulazione. Non è un mistero che ACI non vedesse di buon occhio l’ingresso della Regione in SIAS.
«Come ha detto Sticchi, questi problemi non ci sono più. Tutti gli enti locali coinvolti sono allineati col governo e non c’è alcun dubbio che Regione sia quello che ha maggiormente contribuito. Non ci sono alibi per nessuno».

Regione però vorrà qualcosa in cambio, dopo l’ingresso in SIAS a caro prezzo…
«Regione non vuole ma deve garantire il corretto utilizzo di soldi dei contribuenti. Non ci interessa gestire il Gran Premio ma effettuare un controllo di garanzia e soprattutto salvaguardare la dimensione territoriale. Mi permetto di dire che la scelta del sottoscritto risponde a questa logica».

Cioè, deve evitare che diventi l’Autodromo di Roma in mano ad ACI?
«Dobbiamo, nell’interesse dei lombardi e dei brianzoli, fare in modo che la gestione dell’Autodromo resti spalancata al territorio, sappia includere eventi, concerti, occasioni che portino risorse e legami con ciò che circonda il Parco. L’investimento di Regione Lombardia deve ricadere a beneficio dei lombardi, perché ci stiamo mettendo soldi loro e l’effetto positivo deve tornare in tasca a loro».


Cosa chiede a Sticchi Damiani?
«La stessa cosa che gli ha chiesto il presidente Maroni: di chiudere questo benedetto contratto».