Calcioscommesse: Stefano Mauri a processo per associazione a delinquere, assolto il ct Conte

Il ct della Nazionale Antonio Conte è stato assolto dall’accusa di frode sportiva, ma il processo sul calcio scommesse non è chiuso. Va avanti per il filone che riguarda il reato di associazione a delinquere che riguarda anche il lesmese, capitano della Lazio, Stefano Mauri.
Stefano Mauri, Il capitano lesmese della Lazio
Stefano Mauri, Il capitano lesmese della Lazio Redazione online

Il ct della Nazionale Antonio Conte è stato assolto dall’accusa di frode sportiva, ma il processo sul calcio scommesse non è chiuso. Va avanti, sempre a Cremona e per il filone che riguarda il reato di associazione a delinquere che riguarda anche il lesmese, capitano della Lazio, Stefano Mauri.


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Lo ha deciso lunedì il gup di Cremona, che ha trasmesso ad altri tribunali gran parte delle singole partite che si reputano truccate. Saranno processati dal 6 dicembre prossimo, davanti al Tribunale di Cremona, oltre 90 imputati: oltre a Mauri, altri nomi di spicco sono l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e Beppe Signori. Il rinvio a giudizio riguarda un’indagine partita nel 2011: le partite sotto inchiesta sono Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, due gare che, secondo l’accusa, furono combinate con l’obiettivo di portare la Lazio in Champions League.

“(…) Ritengo che il processo sportivo per Mauri sia chiuso. Dal punto di vista penale Mauri rischierebbe una pena riduttiva in primo grado. Sulla frode sportiva la pena massima è di un anno di reclusione, ma Mauri essendo incensurato non gli potrebbe capitare nulla”, ha commentato il legale Matteo Melandri nelle parole riportate da Cittaceleste.it, sito di notizie dal mondo Lazio.

Intanto il commissario tecnico della nazionale (e prossimo allenatore del Chelsea) Antonio Conte è stato assolto al termine del processo con rito abbreviato per non aver commesso il fatto. Il pm aveva chiesto per Conte sei mesi di reclusione con la pena sospesa.

Il gip di Cremona ha assolto, con il ct Antonio Conte, anche il suo vice, ai tempi del Siena e ora della Nazionale Angelo Alessio. Entrambi erano imputati per frode sportiva per un incontro del periodo in cui dirigevano la squadra toscana.

“Ho sofferto tanto per il mio nome accostato alla vergogna del calcioscommesse, oggi finisce un incubo”, ha commentato l’allenatore.