Aci, Regione e quella voce su ENI: ecco il pacchetto per Ecclestone, ogni giorno è decisivo per il Gp d’Italia a Monza

LEGGI Imola fa ricorso al Tar - Cosa c’è nell’offerta che Angelo Sticchi Damiani ha recapitato a Bernie Ecclestone? L’unico ad avere la risposta definitiva è lui, il presidente ACI. Ma qualche informazione c’è. Anche di un possibile interesse di Eni come sponsor.
radaelli Monza Gran premio Italia 2015 Roberto Maroni con i dirigenti Sias dopo l incontro con Bernie Ecclestone
radaelli Monza Gran premio Italia 2015 Roberto Maroni con i dirigenti Sias dopo l incontro con Bernie Ecclestone Fabrizio Radaelli

Cosa c’è nell’offerta che Angelo Sticchi Damiani ha recapitato a Bernie Ecclestone? L’unico ad avere la risposta definitiva è lui, il presidente ACI. Ma qualche informazione c’è. Proprio l’AC ci mette il grosso (12,5 milioni circa), Regione 5, qualcosa SIAS ma ancora non basta. Come dichiarato al Cittadino mesi fa, l’ipotesi di grandi sponsor privati è sul piatto, e si rincorrono le voci su un possibile impegno di ENI. Contattata dal Cittadino, la multinazionale italiana spiega che al momento «non risultano offerte formali». Quel che è certa è la distanza tra la richiesta e gli apporti certi dei soggetti citati.


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Siamo dunque alle battute finali di un percorso ormai lunghissimo: era il settembre 2013 quando l’allora presidente di AC Milano Carlo Valli, affiancato dal numero uno lombardo Roberto Maroni, ha stretto la mano a Bernie Ecclestone.
Un accordo che il patron considerava già fatto, ma poi è successo di tutto. Ripercorrere questo periodo vuol dire tornare alla mattina del 6 settembre di un anno fa.

Nel paddock del Gran Premio d’Italia Matteo Renzi incontra il manager inglese con il supporto di due figure istituzionali come il Presidente del Coni Giovanni Malagò e quello dell’ente federato, cioè l’AC Italia, Angelo Sticchi Damiani. La discussione è breve ma sufficiente per tranquillizzare Ecclestone sull’impegno del governo italiano. Ma serve tempo. A ottobre Sticchi riceve l’investitura dal Consiglio Direttivo di ACI per trattare, ben sapendo che dovrà soprattutto trovare le risorse economiche. Per questo motivo viene scritto un emendamento alla Legge di Stabilità che di fatto autorizza l’uso dei soldi che ACI incassa dallo Stato per i suoi servizi. La prima linea di demarcazione è fissata entro fine anno, ma le parti non trovano un accordo.

Dopo le vacanze di Natale Ecclestone comincia a sollevare qualche perplessità in materia di rinnovo ma subito Sticchi lo rassicura. È nell’incontro successivo, agli inizi di febbraio, che Ecclestone alza la posta e, senza tanti giri di parole, fa capire che il tempo sta scadendo. Entra così in gioco Regione Lombardia, che alza la posta e, oltre a quanto già stanziato per il Consorzio del Parco (7 milioni l’anno) ci mette altri 5 milioni destinati ad ACI per chiudere la partita. Nel frattempo SIAS si riassetta con il cambio al vertice e l’AC Italia di fatto prende più potere dentro la società che gestisce l’Autodromo. Chi sperava che l’allora presidente Andrea Dell’Orto fosse il problema per il rinnovo resta deluso: anche con Zanchi il tempo passa e, a complicare la trattativa, entra in gioco un’alternativa caldeggiata e usata dallo stesso Ecclestone: Imola. L’impianto romagnolo si muove e formula, controfirmato da Londra, un protocollo d’intesa con la società che gestisce la Formula 1: accordo che però se non è sottoscritto da Sticchi diventa carta straccia.

La vicenda arriva ai giorni nostri con i contorni ormai definiti. La cifra, che supera i venti milioni di dollari all’anno, vede come detto una ripartizione ACI, Regione e SIAS con una parte degli utili che ricava dai biglietti. Più lo – o gli – sponsor che potrebbero vantarsi di essere stati decisivi per mantenere il GP a Monza. Questo, tecnicismi a parte, è il quadro che è già stato sottoposto martedì ad Ecclestone. Da oggi in avanti, ogni giorno è buono per la risposta, positiva o negativa. O, volendo per un rilancio.