Una valigia di libertà La vera Stellapolare

Un laboratorio teatrale lungo due anni e uno spettacolo fatto di ricordi ed emozioni per regalare un percorso di autostima contro ogni disagio. Dodici gli attori in scena: due operatori, un volontario e nove utenti del centro diurno Stellapolare. E il successo è arrivato. Ora lo spettacolo sarà a Gorizia, per una rassegna di teatro sociale.
Lo spettacolo al Binario 7
Lo spettacolo al Binario 7 Fabrizio Radaelli

Un viaggio lungo due anni. E una valigia personale che è divenuta, giorno dopo giorno, un bagaglio condiviso esploso in palcoscenico con uno spettacolo teatrale dalle forti emozioni. E’ questo il traguardo raggiunto dal laboratorio teatrale del centro diurno Stellapolare. Lo spazio, gestito dalla cooperativa Novo Millennio, è un grande contenitore di creatività, dove operatori e volontari danno vita a percorsi riabilitativi psicosociali per persone che lottano ogni giorno con il disagio. E proprio le attività creative, come il teatro, sono al centro della rinascita di molti utenti che arrivano, con percorsi condivisi dai Cps, Centri psico-sociali e dalla rete Dipartimento salute mentale, nello spazio aperto in via Montecassino dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 13.

Dodici gli attori che hanno debuttato con lo spettacolo “La mia valigia”, al “Binario 7”. Due operatori, un volontario e nove ospiti del centro, guidati dal regista Gennaro Ponticelli, hanno portato in scena un testo scritto da loro, poi riadattato alle esigenze sceniche.

Raccontarsi è sempre terapeutico. Per tutti. In questo caso il racconto è divenuto anche percorso di autostima. “Tutti gli attori hanno lavorato sullo stesso piano – sottolinea la coordinatrice di Stellapolare, Paola Porta – in due anni, ogni giovedì pomeriggio, il gruppo si è ritrovato con il regista per dar vita allo spettacolo come attività riabilitativa di qualità, dove da un semplice input si è arrivati alla vera e propria rappresentazione che è stata molto apprezzata. In teatro diversi spettatori si sono commossi”. Incentivare la libera espressione della creatività è del resto lo strumento principe utilizzato dagli operatori per aiutare gli utenti, accanto alla promozione di occasioni di inclusione sociale. Il laboratorio teatrale ha unito i due obiettivi, con un risultato che ha ricevuto molti consensi. Un lavoro di qualità, che il prossimo 11 aprile sarà presentato a Gorizia per “Altre espressività”, rassegna di teatro sociale. In scena torneranno dunque i dodici viaggiatori erranti. In un luogo abbandonato, casualmente, si ritroveranno ciascuno con la propria valigia, colma di ricordi, passioni e oggetti. Solo trovando il coraggio di aprirla i viaggiatori ritroveranno se stessi e la loro libertà. I dodici attori si ritrovano costantemente in scena, tutti insieme, tra luci, ombre, musica e suggestioni verso un luogo immaginario condiviso con il pubblico tra desiderio e realtà.