Springsteen: appunti da San Siro 2016

“Bruce e la E Street band ringraziano i fans per due meravigliose notti a San Siro”: così il boss digerita l’abituale accoglienza ineguagliabile di Milano al doppio concerto del 3 e 5 luglio 2016.
San Siro per Bruce Springsteen: la coreografia della prima serata ha creato il messaggio “Dreams are alive tonite”
San Siro per Bruce Springsteen: la coreografia della prima serata ha creato il messaggio “Dreams are alive tonite”

“Bruce e la E Street band ringraziano i fans per due meravigliose notti a San Siro”. In più un ringraziamento speciale per “lo straordinario team” che ha creato la coreografia del primo concerto e per tutti coloro (”many, many others”) che spendono tempo e passione per sognare tutti insieme.

Bruce Springsteen, 67 anni (classe 49, sempre bene ricordarlo) ha archiviato così i due concerti del “The river tour” a Milano. La sesta e la settima volta in città in trentuno anni, altri due capitoli di una love story ormai consolidata.

Quasi otto ore complessive di musica, perché in due sere ha regalato 3 ore e 40 di concerto con pause limitate a qualche necessaria spugnatura. Quasi settanta canzoni in scaletta (35+33) e la metà dei brani diversi ascoltati tra la domenica e il martedì. Sessantamila persone per serata (tutte, o quasi, con lo stesso sorriso) per un uomo che ha tradito più volte l’emozione. E il divertimento: nello spettacolo del 5 luglio non è riuscito a trattenere una risata sull’attacco di Dancing in the dark e la canzone – col copione rispettato degli ospiti pescati tra il pubblico per salire sul palco (”Sono Courtney Cox” diceva la maglietta di una ragazza citando il video della canzone del 1984) – è andata avanti un po’ a singhiozzo.

Comunque, le date erano state anticipate dalla “polemica” sul fatto che dopo l’America Springsteen avesse deciso di non suonare integralmente l’album cui il tour è dedicato e lui ha pescato a piene mani da The river, regalando in più delle rarità (basti solo “Fire”), delle richieste dal pubblico (tra cui Lucille di BB King) e una splendida e intensa interpretazione di Because the night (soprattutto domenica). Due scatenate Shout e due chiusure “acoustic solo”: Thunder Road, come nel 2013, e This hard land (“Stay hard, stay hungry, stay alive”).
Erano state anticipate anche dalla “polemica” sul costo dei biglietti e lo stadio ha fatto registrare un doppio tutto esaurito. Perché, parola di Springsteen, “San Siro you are the best audience in the world”. Il miglior pubblico del mondo. E sì, ma lo dice a tutti? No.

Dancing in the dark

Shout con l’ospite speciale: uno dei barellieri è Claudio Trotta di Barley Arts, organizzatore del concerto

La conclusione del concerto e This hard land


Tra gli irriducibili correva voce che possa essersi trattato di un congedo da Milano. Con Bruce Springsteen non c’è niente di scontato.