I tumori non sono frutto del caso: studio francese su Lancet Oncology

Qualche giorno fa la ricerca scientifica pubblicata su Science dichiarava che due tumori su tre sono casuali, non legati al tipo di vita condotto dalla persona. Ora dalla Francia arriva il controcanto, pubblicato su Lancet Oncology
I tumori non sono frutto del caso: studio francese su Lancet Oncology

Vi ricordate la polemica suscitata dalla pubblicazione su Science dello studio che sostiene che due tumori su tre sono frutto del caso? Ne abbiamo scritto qualche giorno fa su questa rubrica, sottolineando la reazione, dura, di molti oncologi e nutrizionisti. Ora arriva il controcanto, sempre scientifico ovviamente. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, in Francia, ha dato alle stampe di Lancet Oncology uno studio che stabilisce una inequivocabile relazione tra tumore e cattivo stile di vita. A sostegno di questa tesi gli articoli sull’argomento contenuti nella banca dato Medline fino al 1 gennaio 2014.

Al centro della questione l’indice di massa corporeo (Body Mass Index, o Bmi) quel numero che si ottiene calcolando il rapporto tra altezza e peso. Nel dettaglio: si dividono i chilogrammi di peso per il quadrato dell’altezza calcolato in metri. Se il risultato è uguale o inferiore a 25 è tutto ok, se è superiore si è in sovrappeso, e non va bene, sopra il 30 si rientra nella obesità. E associate a questa condizione, oltre a malattie cardiovascolari e diabete, figura anche il cancro. Ecco il punto sostenuto dallo studio francese.

Scendendo ai particolari: gli uomini obesi hanno un rischio maggiore di sviluppare un tumore alla prostata più aggressivo e un maggior rischio di recidiva al colon retto. Le donne obese in menopausa con una diagnosi di tumore alla mammella hanno il 75% di chance in meno di guarire in dieci anni.

Il campanello di allarme lo suona il girovita: non deve essere superiore a 88 centimetri nella donna e di 96 nel maschio. Teoria contro teoria?

Non diremmo. Negli Stati uniti hanno preso sul serio l’obesità, tanto che nel 2008 sono stati spesi 147 miliardi di dollari in cure mediche legate a questa condizione. Che sta rapidamente soppiantando il fumo di sigaretta come principale causa prevenibile del cancro: sempre negli Usa almeno 84mila tumori ogni anno sono da attribuire all’obesità.

Secondo gli esperti, il tumore ha a che fare con il tessuto adiposo viscerale, proprio quello che si accumula nel girovita, soprattutto con l’avanzare dell’età. Il grasso in eccesso è direttamente correlato con l’insulinoresistenza, cioè con la bassa sensibilità delle cellule all’azione di questo ormone. In questa condizione l’organismo reagisce ordinando al pancreas di produrre ancora più insulina. E proprio questo ormone favorirebbe la crescita e l’aggressività del cancro. In particolare di quello al colon retto, al pancreas, al fegato e nelle donne in menopausa quello alla mammella e all’endometrio.

Anche il colesterolo ha importanza. Le cellule tumorali accumulano questa sostanza al loro interno servendosene per crescere come se fosse del cemento.

Da questo punto di vista, lo studio francese dà manforte a quella schiera di oncologi, dietologi e nutrizionisti che sostengono che un corretto stile di vita (non fumare, mangiare e bere senza eccessi, fare moto ogni giorno) mantiene lontana la possibilità dell’insorgenza di tumori.