Muggiò, uno spiraglio per la Panem: si ricomincia dalla cassa integrazione

La situazione della Panem di Muggiò non è ancora chiara ma dall’incontro effettuato nei giorni scorsi in prefettura arriva un debole segnale di speranza. Si ricomincia dalla cassa integrazione.
Un presidio alla Panem
Un presidio alla Panem

La Panem riparte dalla cassa integrazione straordinaria. È stata, infatti, inoltrata ufficialmente mercoledì la richiesta di Cigs per i 100 dipendenti dello stabilimento di via Pavia, scongiurando così il rischio di vedere bloccata la produzione ancora a lungo, dopo alcune settimane in cui i cancelli dell’azienda sono rimasti chiusi. Concluso, dunque, l’accordo al tavolo della Prefettura a Monza per la cassa straordinaria, prima di avere l’autorizzazione tuttavia ci vorranno non meno di un paio di mesi, durante i quali sarà attuata una cassa straordinaria a rotazione, garantendo così un minimo di occupazione a seconda delle commesse e dei volumi di lavoro che, di volta in volta, arriveranno.

«Nella giornata di mercoledì – hanno comunicato Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Monza Brianza – presso la sede della Prefettura, che ringraziamo in quanto proficua protagonista di una discussione davvero molto complessa, si è svolto l’incontro tra le parti sindacali e la direzione aziendale anche alla presenza dell’Agenzia Regionale per il Lavoro. Oggetto del confronto è stata la cassa integrazione straordinaria, che come sindacati sollecitavamo da più settimane per evitare il dramma di imminenti licenziamento dei 100 dipendenti». Grazie alla ripresa di parti di attività produttiva, con l’obiettivo di incrementare il lavoro, i lavoratori potranno proteggersi ed attendere «l’evoluzione della vertenza che ci vedrà ancor più impegnati. Non corrisponde al vero la notizia riportata relativa al fallimento dell’azienda. Un intero territorio percorre faticosamente questa vicenda tanto che settimana prossima le nostre rappresentanze saranno in audizione presso la IV Commissione Lavoro della Regione Lombardia affinché la Politica sia sempre più sensibilizzata». Due, intanto, sono gli snodi attraverso i quali passerà il futuro di Panem: da un lato il pronunciamento sul fascicolo depositato al Tribunale di Terni sul Gruppo Novelli, dall’altro l’asta per lo stabilimento di Panem fissata per il 18 luglio.

Sul fronte della sentenza attesa dall’Umbria, cioè sul pronunciamento della richiesta di revoca della cessione del Gruppo Novelli ad Alimentitaliani, una data non esiste: si tratta di una revoca chiesta dal curatore di Gruppo Novelli, sulla base del fallimento disposto lo scorso 26 aprile, e fino a quando il Tribunale non avrà dato un giudizio in merito, ogni ipotesi resta sospesa. Per quanto riguarda l’asta, invece, l’impressione è che quella di luglio andrà deserta e che se ne riparlerà a settembre.