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Monza, zero tasse e contributi L’idea dell’Unione per le start-up

L’Unione Artigiani di Monza e Brianza ha lanciato l’idea di una moratoria a favore delle start up brianzole avviate da disoccupati o da chi cerca lavoro: «Così 500 imprese in più».
Si moltiplicano le iniziative per favorire la nascita di giovani imprese
Si moltiplicano le iniziative per favorire la nascita di giovani imprese FABRIZIO RADAELLI

Niente tasse, imposte, contributi per tre anni per chi, disoccupato o in cerca di occupazione, tenta la via del lavoro in proprio attraverso una start up. È la proposta avanzata al governo dall’Unione Artigiani di Monza e Brianza per intervenire in modo concreto in aiuto di chi ha perso o cerca una occupazione. Se applicata, questa moratoria potrebbe dare vita a 500 nuove imprese artigiane brianzole. L’Unione ha calcolato che un artigiano con un reddito di ventimila euro l’anno dovrebbe sostenere circa cinquemila euro di costi in tasse, 3.200 euro di Inps e altri 500 per l’Inail. Senza contare tutte le altre spese aggiuntive, per non parlare dei costi da sostenere per gli affitti di uffici o laboratori. «In tanti – afferma Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani – si rivolgono alle nostre sedi territoriali per capire e avere assistenza su come avviare un’impresa. Molti sono quaranta-cinquantenni che hanno perso il lavoro. Purtroppo però sono spesso scoraggiati dagli oneri fissi determinati da tasse, imposte e contributi vari. La moratoria di tre anni consentirebbe invece di concentrare tutte le risorse negli investimenti destinati alla crescita delle start -up».