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La crisi K-Flex, il ministro Calenda: «Se via da Roncello, revocare i contributi europei»

LEGGI La crisi K-Flex - Revocare i contributi europei a K-Flex se va via da Roncello. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico rispondendo al Question time in parlamento. Giovedì 9 marzi alle 12 Matteo Salvini atteso al presidio davanti all’azienda.
Roncello: 7 marzo, incontro con lavoratori dei servizi pubblici
Roncello: 7 marzo, incontro con lavoratori dei servizi pubblici Foto Signorini

Qualora la multinazionale K-Flexdelocalizzasse la sua produzione fuori dall’Italia dopo aver ricevuto l’investimento europeo Horizon 2020, non ancora erogato, «si dovrà procedere alla revoca del contributo, in quanto l’attività di ricerca deve essere necessariamente svolta in Italia».È quanto ha detto mercoledì 8 marzo al question time in Parlamento il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, rispondendo a una domanda sul mantenimento della attività dell’azienda nel nostro Paese.


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«Tra il 2007 e il 2012 Simest ha supportato il processo di crescita internazionale di K-Flex – ha ricordato Calenda – attraverso la partecipazione a 5 operazioni di aumento di capitale per 17,2 milioni e attraverso un fondo di venture capital del Mise per 5 milioni, destinati a paesi strategici quali gli Emirati Arabi Uniti, la Cina, l’India e la Malesia. Tali partecipazioni sono in parte rientrate a giugno 2015, per un totale di 5 milioni, 9,2 milioni rientreranno entro giugno di quest’anno e 8 milioni tra giugno 2020 e giugno 2021».

«È del tutto incomprensibile e non giustificata la decisione di cessare l’attività produttiva nello stabilimento italiano quando, come risulta dagli accordi sottoscritti, vi erano impegni a non licenziare e ad avviare una riorganizzazione che avrebbe reso ancora più competitivo il sito» ha aggiunto il ministro.

Intanto si moltiplicano le iniziative a sostegno dei lavoratori K-Flex, l’azienda di Roncello del settore isolanti che ha annunciato 187 licenziamenti e lo spostamento della produzione in Polonia. In attesa della convocazione dei vertici aziendali da parte del governatore Roberto Maroni, annunciata dopo la fumata nera dell’incontro di venerdì scorso al ministero dello Sviluppo economico, dove le parti torneranno a incontrarsi mercoledì 15 marzo.

Cgil, Cisl e Uil hanno aperto un conto corrente di solidarietà per sostenere le famiglie dei lavoratori in presidio permanente dal 24 gennaio (iban IT48 H031 2720 4000 0000 0002 155 intestato a Fondo solidarietà Cgil Cisl Uil lavoratori K-Flex; informazioni a: noesuberikflex@gmail.com).

Giovedì 9 marzo alle 12 previsto l’arrivo al presidio di Matteo Salvini. Sabato alle 11 davanti ai cancelli dell’azienda ci sarà un concerto. I sindacati sono impegnati anche a ottenere, attraverso la Regione, la sospensione del pagamento delle rette dei mutui e con le istituzioni locali per ottenere un aiuto per il pagamento di tasse e servizi a carico delle famiglie dei lavoratori (come rette scolastiche o mense). Molti Comuni del Vimercatese si sono detti disponibili a studiare la cosa e molte associazioni e gruppi di acquisto solidale stanno organizzando iniziative a sostegno.

Intanto si è in attesa che il governatore lombardo Roberto Maroni convochi l’amministratore delegato della K-Flex, Carlo Spinelli, come ha assicurato di voler fare, prima del prossimo incontro al ministero.