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La Camera di commercio di Monza e Brianza spiega il Brand Italia a Uno Mattina

VIDEO - Novanta milioni di euro: il valore aggiunto al marchio Italia dalla vittoria di Claudio Ranieri col Leicester in Premier League. È la classifica stilata dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza e il segretario Renato Mattioni mercoledì ne ha parlato in diretta nella trasmissione Rai, “Uno Mattina”.
Renato Mattioni della Camera di commercio di Monza e Brianza a Unomattina
Renato Mattioni della Camera di commercio di Monza e Brianza a Unomattina Redazione online

Novanta milioni di euro: il valore aggiunto al marchio Italia dalla vittoria di Claudio Ranieri col Leicester in Premier League. Nella classifica stilata dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza non c’è solo il mister romano: il segretario Renato Mattioni ha presentato il “Brand Italia” mercoledì 11 maggio in diretta nella trasmissione Rai, “Uno Mattina”.

Dalla classifica risulta che l’italiano che “conta” di più nel mondo a livello di valore economico è il compositore Ennio Morricone, recente vincitore di Oscar e David di Donatello, con 97 milioni di euro. A seguire Ranieri, Laura Pausini (in concerto allo stadio San Siro di Milano il 4 giugno) con 87 milioni di euro, la coppia del tennis Roberta Vinci-Flavia Pennetta con 68 milioni di euro, l’astronauta Samantha Cristoforetti con 63 milioni di euro, lo chef Massimo Bottura (tre stelle Michelin all’Osteria Francescana di Modena) con 43 milioni di euro.

È quanto emerge da una stima della Camera di commercio brianzola, relativa al progetto ERI (Economic Reputation Index) – a partire da Anholt Brand Index, su dati Registro Imprese, Eurostat, Istat-Coeweb, ENIT – che tiene conto, oltre che della reputazione e dell’immagine del nostro Paese all’estero, anche di alcuni parametri economici tra i quali il valore del PIL, il valore dell’export, i flussi turistici e il valore dei diritti televisivi della Premier League.

«Noi partiamo da una metodologia anglosassone, che considerà il paese come se fosse un brand commerciale: partendo da questo in base all’indice di riconoscibilità riusciamo con una ventina di variabili e un algoritmo a dare un valore – ha spiegato Mattioni – A noi interessa aiutare le imprese: il valore che aumenta del sistema paese aumenta la riconoscibilità dei nostri prodotti, è anche la cosiddetta economia del bello. È importante che questi valori dell’economia dell’intangibile ricadano sull’ecomomia reale, che è fatta da 6 milioni di piccole imprese».