Economia, Dell’Orto lancia la Brianza 4.0: «Medie imprese fondamentali»

VIDEO - Si è tenuta alla Villa Reale l’Assemblea del Presidio di Monza e Brianza di Assolombarda. Manifatturiero e industria 4.0: Andrea Dell’Orto racconta i piani per gli imprenditori delle medie imprese.
Monza, Andrea Dell’Orto con Gianfelice Rocca
Monza, Andrea Dell’Orto con Gianfelice Rocca Redazione online

Si è tenuta alla Villa Reale l’Assemblea del Presidio di Monza e Brianza di Assolombarda, alla presenza – con Andrea Dell’Orto – del presidente dell’associazione confindustriale Gianfelice Rocca. Il Cittadino ne discute a margine dell’evento (che ha visto la consegna del Premio Rovagnati e una tavola rotonda moderata da Maria Latella) con lo stesso Dell’Orto, autore della relazione.

Il servizio di MbWEBTv

1026507http://www.ilcittadinomb.it/videos/video/in-villa-reale-il-presidio-assolombarda-confindustria-mi-mb_1026507_44/



Presidente, che momento segna questa assemblea? Qual è il compito del presidio territoriale di Assolombarda nella realtà attuale?


L’ultima assemblea aveva per manifesto “Fare manifattura per crescere”. Avevamo indicato cinque sfide: nuove frontiere della manifattura, politiche industriali territoriali, innovazione, internazionalizzazione 2.0, formazione. Nella prospettiva della fusione realizzata meno di un anno fa, come portarle avanti? Oggi [ieri, ndr] ho spiegato come è stata affrontata questa direttrice, con quali progetti locali e nazionali. Viviamo un cambiamento d’epoca: tutti parlano del problema delle dimensioni aziendali, senza declinarlo sui territori. Nell’attuazione della riforma Pesenti [che ridisegna gli ambiti territoriali di Confindustria, ndr] abbiamo mostrato capacità di innovarci a livello istituzionale, unendo aree con grandi eccellenze.

Ha due deleghe: medie imprese e manifatturiero. Cosa sta facendo su questi temi per le aziende del territorio?
Anzitutto abbiamo dato una dignità prima assente alla categoria delle medie, le uniche sopravvissute alla crisi con grandi numeri. E una su tre oggi in Italia è lombarda. Queste aziende sono quelle che fanno lavorare le piccole, sono cruciali nel tessuto socioeconomico. Il comitato tecnico con imprenditori di questa taglia è diventato protagonista anche “politico” nell’associazione. Quindi abbiamo indicato e seguito temi trasversali: il passaggio generazionale, ampiamente trattato in assemblea, e l’internazionalizzazione, la cui delega è in mano a un altro brianzolo, Giuseppe Fontana. Parliamo di come rimodulare servizi agli associati, in termini di consulenza e occasioni di network. Insomma teoria e analisi e poi pratica, business.

La sua seconda delega è investita dall’industria 4.0. Slogan spesso astratto: cosa fate per non renderlo tale?
Anzitutto un orientamento per le imprese al reale impatto: informazione e sensibilizzazione. E poi: che tipo di servizi servono? Che linee guida si possono definire, anche a livello nazionale? Il presidente Boccia mi ha inserito nel gruppo di tre imprenditori andati in delegazione dal ministro dello Sviluppo Calenda a parlare di questi temi. L’obiettivo è elaborare proposte per definire un piano adatto alle realtà.

Cioè fondi?
Questo è in discussione: ci sono strumenti da ampliare, altri che vanno del tutto rivisti come i fondi di garanzia. Entro luglio elaboreremo una serie di progetti. E proprio Monza sarà sede di un importante evento, il 15 novembre, sul manifatturiero 4.0. La Brianza è un distretto chiave ed è qui che si devono sviluppare questi argomenti.

Domattina sapremo i risultati della Brexit. Un eventuale addio inglese alla Ue sarebbe davvero un disastro?
Non è detto: è difficile valutare al momento gli eventuali effetti. Ma se vogliamo un’Europa centrale, la scelta dell’uscita non andrebbe in questo senso.

Alle recenti amministrative Vimercate è stata la nostra Torino con l’exploit dei 5 stelle. Che parere si è fatto?
È un fenomeno importante, ne va preso atto: i cittadini hanno percepito un vuoto che oggi viene colmato così. Per noi il dialogo sarà come con gli altri. Come tutte le cose, bisogna vedere sul lato operativo cosa succede. Un conto è stare all’opposizione, altro governare. Chi lo farà bene, ci troverà al suo fianco: poco importa il colore.