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Compel-Linkra, Agrate e Cornate sperano: ci sono 3 compratori stranieri

Qualche spiragio per la crisi del gruppo Compel-Linkra. L’azienda avrebbe confermato in un incontro avvenuto in Regione Lombardia, l’esistenza di tre aziende straniere interessate a rilevare altrettanti rami di azienda.
Il presidio dei lavoratori del gruppo Compel-Linkra davanti al Pirellone
Il presidio dei lavoratori del gruppo Compel-Linkra davanti al Pirellone

C’è qualche spiraglio nella complessa crisi aziendale di Compel –Linkra che negli ultimi giorni si è giocata tra la Provincia di Monza e Brianza e la Regione. I delegati rsu dell’impresa specializzata in telecomunicazione con sedi a Cornate e Agrate hanno incontrato al Pirellone la quarta commissione regionale per le attività produttive: al tavolo si sono seduti anche la dirigenza della società che ha in cassa integrazione 300 dei 500 lavoratori dislocati nei due siti produttivi del Vimercatese e i componenti dell’Arifl (Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro).

Compel Linkra ha fatto sapere ai suoi interlocutori che di fronte alla pesante crisi che sta colpendo il proprio settore produttivo (in special modo da quando sono finite le commesse da parte di Alcatel) ci sono comunque tre soggetti stranieri interessati ad acquisire alcuni rami d’azienda, che garantirebbero la prosecuzione dell’attività per circa 200 addetti impiegati in Brianza. Al contempo si avvicina sempre di più la scadenza della cassa integrazione il 31 marzo 2017, che coinvolge 300 operai, però non è da escludersi la proroga degli ammortizzatori sociali per un altro anno.

«Presenteremo una mozione che, siamo certi, sarà condivisa da tutti – aveva spiegato il capogruppo Pd Enrico Brambilla – per chiedere all’assessore di portare la questione Linkra al Mise. La crisi dell’azienda è inserita nel più complessivo tema dell’Ict in Brianza e va vista in quell’ottica. È opportuno che Regione e ministero lavorino di concerto per dare alla Linkra, che ha tutte le potenzialità per produrre merci di alta qualità e di stare sul mercato, una prospettiva positiva, salvaguardando così i lavoratori».