Alla Cifa Senago a rischio in 75 Chiesti i contratti di solidarietà

La Fiom Cgil chiede la riduzione dell’orario di lavoro per evitare u licenziamenti annunciati dal gruppo, 75 dei quali solo nella sede di Senago. La ripresa del confronto con l’azienda che da anni fa capo a una società cinese.
Il presidio dei lavoratori della Cifa di Senago
Il presidio dei lavoratori della Cifa di Senago Fabio Cavallari

I contratti di solidarietà al posto dei licenziamenti.Li chiede la Fiom Cgil in vista della ripresa della trattativa che mercoledì 5 febbraio 2014 vedrà la direzione aziendale della Cifa spa con sede a Senago e i sindacati confrontarsi sul piano di riorganizzazione interna che prevede un esubero di 120 lavoratori. Di questi, 75 (su 300) sono nella sede di Senago, gli altri sono stati individuati negli stabilimenti di Zanica (15) e Castiglione delle Stiviere (30). L’azienda leader nel settore della macchine e degli impianti per la lavorazione del calcestruzzo, è stata acquistata anni fa dai cinesi della Zoomlion Heavy Industry. Secondo la Fiom Cgil «il piano presentato è irricevibile. La Cifa acconsenta all’uso dei contratti di solidarietà per ridurre l’orario di lavoro ed evitare i licenziamenti».