Monza ritrova la sua monaca Due giorni dedicati alla Signora

“Donna Marianna de Leyva, la monaca di Monza, una storia lombarda” è il titolo dello spettacolo che sarà portato in scena venerdì 26 e sabato 27 settembre al Binario 7 e che, sempre nel pomeriggio di sabato, verrà interpretato anche lungo la città nei luoghi della vicenda ripercorsa da Manzoni.
Suor Marianna de Leyva in un ritratto coevo, del 1646
Suor Marianna de Leyva in un ritratto coevo, del 1646 redazione online

Monza ritrova la sua signora De Leyva dopo quattro secoli. Sarà lei, la Gertrude raccontata da Alessandro Manzoni, suor Virginia nella realtà storica, la protagonista dello spettacolo “Donna Marianna de Leyva, la monaca di Monza, una storia lombarda”, promosso da Zeroconfini onlus, in collaborazione con il Comune di Monza (grazie soprattutto a Magda Berrocal, addetta al marketing territoriale) e la Fondazione Gaiani. A portare in scena le vicende della sventurata è la compagnia La Sarabanda, diretta dalla regista Loredana Riva.

Molto più di uno spettacolo, ma un vero e proprio progetto culturale lungo due anni, tanto infatti dureranno le diverse manifestazioni che coinvolgeranno la monaca manzoniana. Il primo appuntamento è per venerdì 26 settembre, alle 21, al teatro Binario 7 e una replica speciale dedicata agli studenti il giorno seguente, alle 10, sempre al teatro di piazza Castello. Ma non solo. Sabato 27 settembre, a partire dalle 15 (e poi ancora alle 15.45 e alle 16.45), la città potrà assistere al corteo che sfilerà lungo le vie del centro storico, ripercorrendo i luoghi che videro consumarsi al vicenda di Marianna de Leyva. Attori e guide turistiche accompagneranno i visitatori coinvolgendoli così in una performance teatrale in costume di grande impatto scenografico. Per prenotare la partecipazione occorre contattare il numero: 039.32.63.83 o scrivere a info@museoduomomonza.it.

«Questo spettacolo rappresenta per Monza un’occasione importante – spiega la presidente di Zeroconfini, Antonetta Carrabs – dopo quattro secoli riscopriremo la vicenda umana di una donna che nella sua epoca osò sfidare le regole e ne pagò duramente le conseguenze. Sarà la stessa Marianna ad accompagnarci lungo le tappe della sua esistenza, sospesa tra l’accettazione della segregazione nel chiostro dove era stata costretta dal padre, e il richiamo della sua natura passionale».

Uno spettacolo che si è aggiudicato il primo premio alla quinta edizione del Festival teatro amatoriale Teatro Nuovo di Milano e un’occasione per la regista di portare proprio a Monza, dopo una lunga tournée nei teatri, la storia della monaca. «Questo non è uno spettacolo finalizzato a se stesso – conclude Carrabs – ma ci auguriamo possa essere un richiamo importante per tutti i monzesi e in particolare per gli studenti, perché riscoprano la protagonista di una delle vicende maggiormente radicate nell’immaginario collettivo, una storia ancora oggi terribile e struggente, ma che proprio per questo non smette di sedurci».