Monza racconta gli Amori sbarrati La mostra nella sede del Cittadino

Le voci e gli sguardi degli “Amori sbarrati”: la mostra fotografica di Zeroconfini onlus arriva a Monza dove sarà allestita nella sede del Cittadino, in via Longhi 3. L’apertura dal 24 febbraio al 7 marzo (dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18).
Amori sbarrati mostra fotografica detenute del carcere di Monza: una delle foto
Amori sbarrati mostra fotografica detenute del carcere di Monza: una delle foto Francesca Ripamonti

Le loro sono le voci che non si sentono, i visi che non incontri, le storie che incroci solo nelle pagine di cronaca. Sono quelli del carcere, una città nella città indistinta e separata, dove le mura nascondono problemi, carenze, una cronica mancanza di fondi che rende difficile anche la normale amministrazione delle cose. Eppure è da quelle celle che arrivano le voci e gli sguardi degli “Amori sbarrati”.

La mostra fotografica, organizzata da Zeroconfini onlus, che ha debuttato nei giorni scorsi al Museo di arte contemporanea di Lissone, arriva a Monza dove sarà allestita nella sede del Cittadino, in via Longhi 3. Venerdì 21 febbraio alle 18 la conferenza stampa di presentazione e poi l’apertura dal 24 febbraio al 7 marzo (dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18). Non solo una mostra fotografica ma un progetto articolato che ha coinvolto per oltre un anno alcune delle detenute della casa circondariale di via Sanquirico. All’inizio sono state le parole, quelle dei testi che hanno partecipato al concorso “Isabella Morra il mio mal superbo”, promosso dalla Casa della poesia di Monza e che ha sempre riservato un’apposita sezione proprio per raccogliere le poesie dal carcere.

Dalla parola scritta a quella recitata. Ed ecco che quelle stesse donne, la maggior parte delle quali straniere, hanno dato corpo e anima ad altre donne sconfitte e battute portando in scena “Le donne che hanno perso la guerra”, tratto dalle “Troiane” di Euripide, sotto la regia di Luisa Gay. Cinque mesi di laboratorio teatrale fino al debutto nella cornice classica del liceo Zucchi.

«Non potevamo lasciar cadere quelle voci – raccontano Antonetta Carrabs, presidente di Zeroconfini e Maria Alberta Mezzadri, presidente della Casa della poesia di Monza – e così è nata l’idea di raccoglierle e liberarle, pubblicandole in un’antologia edita da Lieto Colle”. “Amori sbarrati” racchiude le poesie composte dalle detenute che in questi anni hanno partecipato al concorso Isabella Morra, e poi ancora le lettere scritte dalle donne del carcere di Monza in occasione del laboratorio teatrale di Luisa Gay e infine anche le fotografie di Francesca Ripamonti. In ogni scatto è racchiusa la personalità e l’anima di ognuna di quelle donne, truccate e pettinate dai professionisti del team Coppola, che sono entrati in carcere per dare vita a un vero e proprio set fotografico. «Queste foto raccontano l’essere donna dentro e lo fanno attraverso la celebrazione di un’anima pronta ancora a sperare per potersi riabilitare al mondo», spiega la fotografa. Parte integrante della mostra è anche la videoinstallazione “In cella” realizzata da Carlo Concina.