Modena city ramblers live a Desio Il tour di “Venti” passa in Brianza

I Modena city ramblers dal vivo a parco Tittoni di Desio sabato 26 luglio. Ingresso 10 euro, biglietti già in prevendita, per la tappa brianzola del tour di “Venti”, primo album dal vivo della storica combat folk band che ha esordito nel 1994.
Modena city ramblers in concerto a Desio a parco Tittoni
Modena city ramblers in concerto a Desio a parco Tittoni Inviati Eco

Sono passati vent’anni dalla registrazione del primo live e loro hanno voluto degnamente celebrare anche questo anniversario.

Loro sono i Modena city ramblers che tornano sabato 26 luglio in Brianza, sul palco di Parco Tittoni, la rassegna estiva organizzata a Desio dal Comune con Mondo visione e arci Tambourine.

Sarà il secondo giorno di “Bloomlive”, organizzato Bloom di Mezzago e Live Music Club di Trezzo all’interno del parco di Desio, in via Lampugnani, dove sarà ospite la storica band combat folk italiana (alle 21.30, 10 euro il biglietto di ingresso, in prevendita sui circuiti Ticketone, Mailticket e Vivaticket).

Il tour è quello di “Venti”, ricordano gli organizzatori, «il primo live album dei Modena city ramblers a distanza di venti anni di album, concerti e impegno civile».

E ancora: «Registrato all’Estragon di Bologna il 15 marzo 2014, durante la prima data del “Venti Tour”, con l’intenzione di realizzare una sorta di “instant record” del concerto che per tutta l’estate i Ramblers porteranno in giro per l’Italia, “Venti”» è uscito «in versione doppio cd con dvd il 27 maggio e contiene 31 canzoni con la partecipazione di diversi ospiti, che ripercorrono l’intera carriera della band più famosa, ancora oggi necessaria per continuare a portare in giro messaggi e contenuti di responsabilità civile, che allora come oggi sono più che mai attuali e irrisolti».

Per risalire la corrente di “Venti” bisogna arrivare al 1994, quando gli Mcr pubblicarono il loro primo album ufficiale, nonostante il demo “Combat folk” dell’anno precedente fosse circolato in lungo e in largo attraverso l’Italia con quella sonorità prepotentemente irlandese sulla quale i componenti del gruppo rileggevano anche i classici del folk italiano. Del 1994 è invece “Riportando tutto a casa”, pubblicato con l’etichetta indipendente romana Helter Skelter records. Il materiale del demo dell’anno prima e tanti nuovi brani, ancora una volta con un’ampia dose di Irlanda nelle incisioni e un ampio cuore emiliano, capace di passare di mano in pochi mesi sotto la “ Black Out PolyGram” con l’aggiunta di “Il bicchiere dell’addio” con il contributo diretto del musicista Bob Geldof.

I vent’anni successivi, tra alti e bassi, sono la carriera di uno dei più seguiti gruppi italiani: La grande famiglia del 1996, Terra e libertà e poi Raccolti, fino a Fuori Campo, sempre un album all’anno. Quindi Radio Rebelde del 2002 e Viva la vida, muera la muerte, a due anni di distanza, e ancora gli Appunti partigiani, Dopo il lungo inverno e poi a cadenza annuale o biennale altri lavori fino a Niente di nuovo sul fronte occidentale del 2013.