Vimercate, caso appalti ospedale Dirigente indagato, ma c’è la beffa

Una nuova indagine disciplinare pende sul capo di Cristina Clementi, il dirigente amministrativo dell’ufficio Affari generali e legali dell’azienda ospedaliera di Vimercate. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Salute Mario Mantovani.
L’ospedale di Vimercate
L’ospedale di Vimercate

Una nuova indagine disciplinare pende sul capo di Cristina Clementi, il dirigente amministrativo dell’ufficio Affari generali e legali dell’azienda ospedaliera di Vimercate. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Salute Mario Mantovani, rispondendo a un’interrogazione sul caso-Clementi presentata dal gruppo del Movimento cinque stelle.

Nuova perché si tratta del secondo provvedimento di questo tipo promosso nei suoi confronti dall’ospedale. Il primo, però, si è arenato quasi subito: partito il 30 gennaio 2014, il giorno della revoca degli arresti domiciliari per la Clementi, è stato quasi subito sospeso in attesa della conclusione del processo che la vede imputata per peculato e turbativa d’asta.

“Il 3 giugno 2014 la Clementi ha comunicato all’azienda il suo rinvio a giudizio nel processo – ha spiegato Mantovani in aula -. Ora l’azienda ospedaliera ha 40 giorni di tempo per avviare un nuovo provvedimento disciplinare nei confronti della dipendente. Bisogna, e dico ahimè come commento personale, aspettare 40 giorni”.

Una risposta che non è stata ritenuta quantomeno sufficiente dai grillini in Consiglio regionale. Stefano Buffagni ha auspicato che la Clementi “venga allontanata dal quel settore chiave. Mantovani, lei può e deve intervenire direttamente perché il direttore generale dell’ospedale di Vimercate (Pietro Caltagirone, ndr) prenda rapidamente provvedimenti. Non è tollerabile che i dirigenti apicali delle strutture sanitarie pubbliche siano rinviati a giudizio per peculato e turbativa d’asta e nonostante ciò siano ancora ad operare direttamente sugli appalti dell’ente.”.

Il primo filone in cui l’avvocato meratese è rimasta coinvolta è stato quello dell’indagine «teleospedale» del 2010, un progetto che prevedeva l’installazione in tutti i nosocomi lombardi di apparecchi tv attraverso i quali trasmettere informazioni di servizio ai pazienti ma anche spot pubblicitari. La seconda operazione , scattata a inizio 2013, riguarda invece presunte commesse truccate con la complicità dei vertici dell’Aler – Agenzia regionale per l’edilizia residenziale – e della Kaleidos, società attiva nel settore del noleggio di auto e affiliati alla Compagnia delle opere. In particolare alla Clementi è stato contestato un caso di corruttela del 2008 per una gara da oltre 1 milione di euro per la fornitura appunto di veicoli a lungo termine senza autista all’ospedale di Vimercate. Lei e i suoi avvocati tuttavia hanno sempre respinto gli addebiti.

Leggi qui l’inchiesta sugli appalti truccati in Aler e aziende ospedaliere

Leggi qui l’inchiesta sullo scandalo del “Tele ospedale”