Un furto in casa ogni minuto La Lombardia è la più colpita

Un furto in appartamento ogni 60 secondi, per un totale di 240mila case ripulite in Italia nel 2012. Sono i dati dell’istituto Transcrime, sulla base di quelli forniti dal Ministero dell’Interno e stimati sulle denunce presentate dalle vittime. La Lombardia è la regione più colpita.
Una casa messa a soqquadro dai ladri
Una casa messa a soqquadro dai ladri archivio

Un furto in appartamento ogni 60 secondi, per un totale di 240mila case ripulite in Italia nel 2012. Sono i dati dell’istituto Transcrime, centro interuniversitario della Cattolica di Milano e Trento, sulla base di quelli forniti dal Ministero dell’Interno e stimati sulle denunce presentate dalle vittime.

Una ricerca che registra l’aumento del +114% di questo tipo di reato dal 2004 al 2012. E un trend che sembra confermarsi anche nei primi mesi del 2013 con percentuali in aumento nelle principali città italiane (+30.3% a Bologna, +29% a Milano, +26 a Torino, +25% a Roma).

In Italia – In vetta alle classifiche il Nord-Ovest con una media di 456,4 furti in abitazione ogni 100 mila abitanti. Poi il Centro-Nord (399,8), Centro (366,2) e Nord-Est (355,9). Al Sud 218,6 furti in appartamento, sempre per 100 mila abitanti.

Tra le regioni, la più colpita è la Lombardia con 470,4 furti (per 100 mila abitanti). Seguita da Piemonte (464,5), Emilia-Romagna (439,8), Toscana (437,8). In coda il Trentino-Alto Adige (142,4). La media italiana invece è di 337,4 furti in abitazione per 100 mila abitanti.

“L’allarme destato da questo tipo di reati – spiega Marco Dugato, ricercatore e docente della Cattolica – si spiega con due ragioni: da un lato vengono violate non solo le cose ma anche lo spazio privato e degli affetti; dall’altro la vittima percepisce che i colpi non sono improvvisati, presuppongono preparazione e osservazione dei luoghi”.

Oltre ai numeri, impressionano le reazioni: “Anche in questo c’è una logica. Spesso i colpi – conclude il ricercatore – avvengono a distanza ravvicinata e in poco tempo: nella stessa strada, nello stesso quartiere. Ciò fa sentire tutti gli abitanti esposti al medesimo rischio e innesca dei meccanismi di difesa comuni”

Per un reato che, dice l’esperto, “richiede un’abilità che non si improvvisa” e che quindi non può essere ricondotto alla crisi.

A Monza e in Brianza – E le statistiche trovano conferma nella realtà. Anche in Brianza. Tanto che prima dell’estate era stato l’ufficio brianzolo della Prefettura a sentire la necessità di stilare un piccolo vademecum con le regole base per difendersi durante le vacanze, ma buone per tutte le stagioni (leggi la notizia).

Mentre il periodo delle vacanze di Natale ha lasciato segni in cronaca con furti da Lesmo a Solaro, Meda, Mezzago o Vimercate. Tutto il territorio senza distinzione. Con i casi, recenti e violenti di Lentate sul Seveso e Cogliate.

Anche per questo, tra i meccanismi di difesa comuni indicati dagli esperti, i monzesi hanno fatto ricorso anche alla tecnologia e alla “ronda elettronica” sotto forma di app: l’aveva inventata un monzese di Triante per creare una comunità tra vicini di casa o residenti nello stesso quartiere in grado di dare l’allarme alle forze dell’ordine in caso di necessità (leggi la notizia).

Mentre nel Vimercatese alcuni Comuni hanno formalizzato un accordo di collaborazione firmato insieme al Prefetto Giovanna Vilasi che prevede anche lo svolgimento congiunto di servizi serali e notturni, per un totale di 204 ore, e maggiore sinergia con polizia locali e forze dell’ordine per controllare il territorio (leggi la notizia).

“Nel giorno di Santo Stefano siamo andati dai nostri nipoti e al nostro ritorno, aperta la porta di casa, uno spettacolo raccapricciante si è presentato ai nostri occhi: tutto messo a soqquadro. Un’esperienza dolorosa”, hanno scritto due lettori al Cittadino in edicola giovedì 16 gennaio (vai all’edicola online). Nessuna altra richiesta, solo la necessità di raccontarlo.