Un fiume di solidarietà (e di storie): di corsa lungo il Po per il Comitato Verga di Monza

Una camminata solidale dalla sorgente alla foce del Po. L’avventura di due comaschi per raccogliere fondi in favore del Comitato Maria Letizia Verga di Monza. «Un’esperienza da ripetere, magari sull’Adda», ha commentato il presidente.
La partenza: Gianluca Oliva e Antonio Di Dato con Rosanna Lupieri, la vicepresidente del comitato Verga
La partenza: Gianluca Oliva e Antonio Di Dato con Rosanna Lupieri, la vicepresidente del comitato Verga Rosella Redaelli

Un proverbio africano dice: “Se vuoi andare veloce corri da solo, se vuoi andare lontano corri con qualcuno”. Lo sanno bene Gianluca Oliva, 38 anni di Como e Antonio di Dato, 53 anni di Oltrona San Mamette (Co) che hanno corso insieme 550 chilometri in dieci giorni lungo il Po, dalla sorgente alla foce.


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Sono andati lontano e sono andati forte perché l’iniziativa che hanno messo in piedi, “Un fiume di solidarietà”, è stato un modo per mettere la loro fatica e la loro passione per lo sport a favore di una nobile causa: la raccolta fondi per il Comitato Maria Letizia Verga di Monza per la cura delle leucemie del bambino.

La scorsa settimana sono arrivati in città per raccontare in cascina Valera la loro impresa e consegnare un assegno da 7.600 euro raccolti nei dieci giorni di corsa grazie alle donazioni raccolte attraverso la rete del dono (www.retedeldono.it).

«Ho perso mio cugino Alberto nel 1990, quando aveva solo 15 anni per leucemia – spiega Antonio di Dato – da allora sono sempre stato legato al Comitato Verga. Gianluca invece ha un caro amico la cui figlia è in cura a Monza ed è in fase di remissione. Così ci è venuto spontaneo pensare di dedicare questa impresa a chi da anni si prende cura dei bambini leucemici e “corre” per guarire un bambino in più».

Alla partenza con i due sportivi, al Pian del Re, dove il Po è poco più di “un rubinetto d’acqua” c’era anche Rosanna Lupieri, vicepresidente del Comitato che li ha accompagnati per i primi 40 chilometri ed è entusiasta dell’iniziativa: «Dovremmo pensarne un’altra lungo l’Adda o creare un percorso che tocchi i luoghi dove vivono le famiglie che hanno vissuto l’esperienza delle leucemia e sono da sempre nostre sostenitrici».

Il racconto del trial iniziato il 22 aprile e concluso il 1 maggio, è tutto nel video, proiettato con commozione.
Ci sono i giorni di preparazione, le mappe, i selfie scattati ad ogni località raggiunta, i panorami del Po a Torino, le piste ciclabili del Ferrarese. «Abbiamo messo gambe e cuore in questa impresa – spiega Gianluca Oliva – e abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria, incontrando lungo il cammino persone eccezionali. È vero che quando si fa del bene si riceve il bene».

Tra i ricordi c’è l’emozione di trovarsi accolti a casa di un ragazzo guarito di leucemia proprio a Monza che ora è un giovane padre e vive a Castelnuovo Bocca d’Adda, oppure la fisioterapista che è arrivata in soccorso di una brutta tendinite di Gianluca e ha devoluto il suo compenso per la causa , o ancora un ragazzo che si è trovato sul loro cammino e ha corso al loro fianco per un tratto.

Ad accoglierli nell’ultima tappa a Porto Tolle c’era il presidente del Comitato Giovanni Verga: «La fatica di questi corridori – è il suo commento – è assimilabile al percorso di cura dei nostri bambini che corrono e faticano per sconfiggere la malattia».

Il contributo raccolto (5.610 euro tramite la rete del dono e il resto con una pizzata organizzata nel locale di Como di Flavio Tortora, un genitore del Comitato) servirà per completare il Centro Maria Letizia Verga, inaugurato da poco a Monza: sono quasi ultimati i lavori per la palestra sul tetto e il giardino pensile che sarà un luogo di svago a disposizione di bambini, ragazzi e delle loro famiglie.