Un Babbo Natale con spinello e teschio inquieta Cesano Maderno

Sulle balle di fieno decorate dagli studenti in piazza Esedra a Cesano Maderno spunta un Santa Claus che fuma uno spinello con in mano un teschio e una testa mozzata di un pupazzo
Un Babbo Natale con spinello e teschio inquieta Cesano Maderno

«Quel Babbo Natale fa talmente paura, che sarebbe perfetto per Halloween». L’arte di strada fa discutere e accende la polemica tra Marina Romanò, capogruppo in consiglio comunale della Lega Nord, e l’amministrazione comunale. Oggetto? Le balle di fieno decorate a tema natalizio e installate in centro. Rientrano nell’ambito di un progetto tra il Comune e l’indirizzo artistico dell’istituto Ettore Majorana.

Gli studenti della scuola hanno disegnato i soggetti da riportare sulle balle, dei writers li hanno realizzato. La maggior parte ha puntato su colorati alberi di Natale, renne dal naso rosso, candida neve, ma a far gridare allo scandalo è stata un’opera in particolare. Il Papà Natale con in bocca uno spinello, nella mano destra un teschio e nella mano sinistra la testa mozzata di un povero pupazzo di neve, posizionato nella centralissima piazza Esedra. A firmarlo? Una ragazza che ha sfoderato “un’anima dark” ispirandosi al genio del regista Tim Burton, tanto per citare il titolo di un film “Nightmare before Christmas”, e alla favola nera del Grinch.

Lei si chiama Giorgia, ha 17 anni, frequenta la quarta, suona il sax e ama cantare. Insomma è un’artista. Per Marina Romanò il suo disegno però «Spaventa i bambini. Il significato del Natale è un altro. Un’amministrazione non può approvare una cosa del genere. Mette paura. Altro che spirito natalizio. Il teschio poi? Vuol dire morte, cosa c’entra con la vita della nascita di Gesù?». Gabriele Capedri assessore alle politiche giovanili. «L’iniziativa non nasce per insegnare ai bambini il significato del Natale, piuttosto per dare libera espressione ai nostri ragazzi. Lo avevamo fatto lo scorso anno, l’abbiamo ripetuto anche per il Natale 2014. Non è giusto poi estrapolare un’opera. Ci sono diverse espressioni del Natale come alberi sorridenti e renne dal naso rosso».

Sorride Enza Clapis, docente dell’Itis che ha seguito il progetto. «Questi ragazzi fanno tante belle cose per il territorio e mi stupisce una critica del genere. Ma d’altronde se anche Vittorio Sgarbi è stato additato per aver messo in mostra proprio le opere dei writers, anche noi nel nostro piccolino non potevamo aspettarci qualcosa di diverso».