Ucciso mentre andava a bere un caffè: dopo quattro anni arrestato il presunto assassino

Fu freddato da un killer in moto mentre stava andando a prendere un caffè,al volante della sua fiammante Bmw bianca: dopo quattro anni di indagini i carabinieri del Nucleo investigativo di Monza hanno arrestato il presunto assassino. Svolta nel delitto del 10 maggio 2012, a Vimodrone, nel quale perse la vita Giuseppe Nista, 44 anni, calabrese, residente a Melzo.
Brillante operazione dei carabinieri di Monza
Brillante operazione dei carabinieri di Monza

Fu freddato da un killer in moto mentre stava andando a prendere un caffè,al volante della sua fiammante Bmw bianca: dopo quattro anni di indagini i carabinieri del Nucleo investigativo di Monza hanno arrestato il presunto assassino. Svolta nel delitto del 10 maggio 2012, a Vimodrone, nel quale perse la vita Giuseppe Nista, 44 anni, calabrese, residente a Melzo . Mercoledì è stata data esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Monza, nei confronti di Emilio Colantuoni, 55 anni, residente a Paullo, gravemente indiziato dell’omicidio.

LEGGI – Il delitto di via dei Muratori: freddati con in braccio la bambina

Nista fu vittima di una vera e propria esecuzione, plateale, alle 8.30 del mattino sulla strada Padana Superiore davanti a decine di pendolari. Secondo quanto appurato dalle indagini, era legato ad ambienti della criminalità organizzata calabrese, aveva precedenti per droga e il fratello, Domenico, era ritenuto dall’antimafia un elemento di spicco dell’omonimo clan. Arrestato nel 2005 per traffico di droga, Domenico dal 2007 aveva reso dichiarazioni all’autorità giudiziaria su infiltrazioni negli appalti dell’Alta Velocità, sulle «locali» dell’hinterland milanese e sul traffico di droga.

A incastrare il killer il rinvenimento dei guanti e del casco utilizzati da uno dei killer in un cassonetto. Sequestrati dai carabinieri del gruppo di Monza, dagli oggetti era stato ricavato un campione di dna corrispondente a quello dell’arrestato. Inoltre, un’ora dopo il delitto, il suo telefono aveva pescato una cella proprio del luogo dell’omicidio. Infine, in una conversazione telefonica con la moglie, intercettata, Colantuoni aveva dettagliato alcune circostanze dell’omicidio.