Ucciso dal monossido killer a capodanno: l’ultimo saluto a Cesano e Misinto

Ucciso nell’ultima notte dell’anno dal monossido. Giovedì 5 gennaio il funerale nella chiesa, gremita, di Santo Stefano a Cesano Maderno, frequentata da Antonio Massaro e da tutta la sua famiglia. A celebrarlo il cugino sacerdote, con altri preti. Il ricordo commosso anche dei colleghi e del consiglio comunale di Misinto, dove il 54enne lavorava.
I soccorsi, inutili, nell’abitazione di Antonio Massaro, la sera di Capodanno.
I soccorsi, inutili, nell’abitazione di Antonio Massaro, la sera di Capodanno.

«Nessuno si aspettava che proprio quel giorno l’eclisse avrebbe oscurato il sole. È stata una freccia mortale nel cuore della vita. Così è morto Gesù, così è morto Antonio, per i familiari Tonino. Un’eclisse improvvisa nel pieno giorno della vita». Si è ispirato al Vangelo secondo Luca don Giuseppe Massaro, parroco a Vimodrone, per ricordare nell’omelia la morte del cugino Antonio Massaro, scomparso a 54 anni l’ultimo giorno dell’anno per intossicazione da monossido. I funerali, concelebrati da sei sacerdoti, sono stati officiati giovedì 5 gennaio nella chiesa di Santo Stefano, dove tutte le domeniche Antonio, la moglie Arcangela, i figli Maria Letizia, Michele e Francesco partecipavano alla messa.


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«L’intera famiglia era presente alla messa domenicale – ha ricordato al termine del rito funebre il parroco don Flavio Riva – Il loro legame è forte con la comunità di Pentecoste, con l’azione cattolica e l’oratorio Don Bosco». In una chiesa colma di amici, parenti, compagni di classe e insegnanti dei figli e soprattutto conoscenti dei comuni di Cogliate e Misinto, dove Antonio ha lavorato per anni all’ufficio tecnico, don Giuseppe ha tracciato un ritratto molto personale del cugino: «Era un uomo serio, maturo, la sua famiglia d’origine ha creduto da subito nelle sue capacità, nel suo genio, nelle sue aspettative e creatività».

Antonio, nativo di San Marco in Lamis in provincia di Foggia, capo dell’ufficio Tecnico del comune di Misinto, è stato anche ricordato dal consiglio comunale, mercoledì 4. Tutti, a Misinto, si sono uniti nel ricordo: «Lo sgomento è il sentimento che prevale; uno stato di smarrimento dovuto al fatto che in ventisei anni di servizio a Misinto, Antonio “c’era sempre” ed ognuno di noi sapeva dove e come trovarlo. L’abbraccio sentito di tutti noi va alla sua famiglia, alla moglie e ai suoi tre giovani ragazzi, là dove il vuoto non sarà mai colmabile. Sappiamo quanto era legato a loro e come per tutti i suoi famigliari fosse un punto di riferimento ed un sostegno importante. Il suo esempio costituirà un’eredità importante per chi gli ha voluto bene ed il solco tracciato dal suo operato nel nostro comune sarà una guida per chi sarà inevitabilmente chiamato a continuare il suo lavoro». Un saluto arriva anche dall’amico Marco Basilico, comandante della Polizia locale in servizio dall’86 a Misinto ormai ad un passo dalla pensione. «Ho condiviso con lui la storia degli ultimi 26 anni di questo paese. Siamo tutti sconvolti, lascia in noi un grande vuoto di incredulità, stupore e tristezza. Ciao Antonio».