Uccise la ex in strada a Seregno: “lo zingaro” è capace di intendere e volere

Processo a marzo nei confronti di Attilio Berlingeri, “lo zingaro”, che ad agosto ha ucciso a colpi di pistola in strada a Seregno la ex compagna. La perizia psichiatrica ha stabilito che non è incapace di intendere e volere.
Le armi trovate ad Attilio Berlingeri
Le armi trovate ad Attilio Berlingeri Roberto Magnani

È sano di mente, lo “zingaro”. Depositata la perizia psichiatrica disposta dalla procura di Monza sul 56enne Attilio Berlingeri, in carcere con l’accusa di omicidio per aver ucciso a colpi ddi pistola in mezzo alla strada l’ex compagna Carmela Aparo, 64enne di origini siracusane ma da sempre residente a Seregno. L’accertamento, voluto dal pm Alessandro Pepè, ha escluso l’incapacità mentale dell’uomo, anche se lo stesso, da tempo è in cura presso il Cps e assume regolarmente farmaci.

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Il pregiudicato nato a Rosarno (Reggio Calabria) è indagato per omicidio premeditato. Il 29 agosto scorso, ad un appuntamento con la vittima, ha estratto una pistola e l’ha usata contro la donna, uccisa in mezzo alla strada con due colpi al torace, in via Gramsci, davanti allo stadio di Seregno. La donna era stata portata in condizioni disperate all’ospedale San Gerardo, ma non aveva potuto resistere alle ferite. Berlingeri, soprannominato “lo zingaro”, pregiudicato di origini calabresi, viveva da decenni in Brianza.. Sembra che alla base dell’omicidio, giunto al culmine di una lite, ci fossero vecchi rancori legati alla storia con Carmela Aparo, dovuti essenzialmente a ragioni economiche. Il loro rapporto si era chiuso un anno fa, dopo che i due avevano vissuto praticamente una vita insieme.

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Negli anni ’80, tra l’altro, erano rimasti entrambi feriti in un agguato. Dopo averla uccisa, l’uomo era stato arrestato dopo una breve fuga in macchina nel comune di Cinisello Balsamo da una pattuglia dei carabinieri. I militari gli avevano trovato un’accetta, con la quale sembra volesse infierire sulla donna. Per escludere ogni dubbio, viste le precarie condizioni di salute mentale dell’uomo, lo stesso è stato sottoposto a perizia, che però ha escluso l’incapacità di intendere, confermando in sostanza l’iniziale quadro accusatorio formulato dagli inquirenti.