Truffa in Brianza, promette investimenti redditizi ma si intasca 500mila euro

Promotore finanziario “infedele” avrebbe raggirato nel 2011 numerosi risparmiatori residenti in Brianza, prosciugandone i conti per decine di migliaia di euro: si parla di una presunta truffa da 500.000 euro.
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Monza Tribunale Fabrizio Radaelli

Promotore finanziario “infedele” avrebbe raggirato nel 2011 numerosi risparmiatori residenti in Brianza, prosciugandone i conti per decine di migliaia di euro: si parla di una presunta truffa complessiva che si aggirerebbe approssimativamente tra i 450.000 e i 500.000 euro. Tra le parti lese c’è anche una signora di Monza che nel novembre del 2011 presentò una querela per un presunto danno economico da 10.000 euro.

100mila euro – Il danno più pesante lo avrebbe subito una signora di Meda che tra assegni e vaglia postali ha denunciato una perdita appena inferiore ai 100.000 euro (96.000 euro per la precisione). Sul banco degli imputati in tribunale a Monza è finito un uomo di 53 anni, originario di Cesano Maderno, ma residente nel Lecchese, nel Comune di Casatenovo. Secondo la Procura di Monza, quando lavorava come promotore per Banca Mediolanum (anch’essa parte lesa nel processo) “nella gestione del patrimonio dei clienti, con artifici e raggiri, consistiti nel carpire la fiducia della parti offese, nel prospettare la possibilità di effettuare investimenti redditizi anche disinvestendo somme da prodotto Mediolanum, ha garantito che non avrebbe fatto pagare i costi di commissione se l’interesse percepito non fosse risultato adeguato, si faceva consegnare assegni in bianco, intestandoli poi a se stesso o a soggetti a lui riconducibili”.

Lungo legame – Sempre secondo l’accusa non rilasciava copia dei contratti, “consegnava ai clienti rendiconti riportanti lo stato degli investimenti del cliente falsi o fuorvianti per prospettare falsamente la loro situazione finanziaria”. I clienti truffati, residenti in particolare tra Cesano Maderno, Meda, Seregno, Vimercate, ma anche a Monza, e a Cabiate avevano un rapporto di estrema fiducia verso il loro promotore finanziario. Un legame che durava da tanti anni: motivo per cui ci si fidava ciecamente delle sue indicazioni. Nel raggiro sono finiti addirittura persone che fanno parte della cerchia dei parenti.

«Io mi fidavo – ha raccontato a margine dell’udienza un signore di Cesano che avrebbe subito una truffa da circa 60.000 euro – era praticamente uno di famiglia. Il raggiro è stato credibile perchè non ipotizzava dei guadagni clamorosi. Mi ha portato questo assegno vuoto. Io l’ho firmato perché avevo estrema fiducia nei suoi confronti. Poi dopo lo ha disinvestito e lo ha trasferito sul suo conto».

«C’erano i miei risparmi di una vita – racconta una donna a cui sarebbero stati portati via 42.000 euro – avevo lavorato tanto e adesso di colpo mi ritrovo senza nulla».

Tra chi ha denunciato la truffa c’è anche un ragazzo che aveva messo da parte i soldi per il matrimonio (24.000 euro), ma quei soldi non ci sono più. Si torna in aula a Monza il prossimo dicembre quando dovrebbero sfilare diversi testimoni, in qualità di parti lese, che racconteranno la loro triste storia di investimenti andati in fumo in un lampo.